Business agromafie raddoppia in 10 anni, sale a 25 miliardi – Business
Sale a oltre 25 miliardi il business delle agromafie che nel giro di poco più di un decennio ha raddoppiato il volume d’affari, recuperando in breve tempo il terreno perso con la pandemia ed estendendo la sua azione a sempre nuovi ambiti, dal caporalato, che ora si fa transazionale con il ‘trucco’ delle imprese ‘senza terra’, alla falsificazione e sofisticazione dei prodotti alimentari, fino all’usura, al furto e al cybercrime.
Questo quanto emerge dal nuovo Rapporto di Coldiretti, Eurispes e Fondazione Osservatorio agromafie presentato a Roma.
Un settore attrattivo per la criminalità organizzata quello dell’agroalimentare con i suoi 620 miliardi di euro di valore per tutta la filiera allargata e un export da circa 70 miliardi.
In aumento infatti, denuncia il Rapporto Agromafie, i tentativi da parte della criminalità organizzata di estendere i propri tentacoli su molteplici asset legati al cibo. Un esempio è lo sfruttamento degli immigrati attraverso il caporalato, gestito da reti criminali italiane e straniere.
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