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Bugonia, per vederlo al cinema gratis c’è un modo: radersi la testa (è tutto vero)

A Los Angeles, per vedere Bugonia gratis basta una cosa: perdere i capelli. Il Culver Theater ha promesso un biglietto omaggio a chi fosse già calvo o disposto a farsi rasare la testa nell’atrio, davanti a tutti. È un’idea di marketing perfetta, pensata dal team di Focus Features e del cinema, ma che sembra uscita direttamente da un film di Yorgos Lanthimos: pazza, ironica e coerente con il suo cinema.

L’iniziativa è un tributo a Emma Stone, protagonista del film – da oggi nelle sale italiane – nei panni di una CEO farmaceutica rapita da due complottisti convinti che sia un’aliena. Per interrompere le comunicazioni con il suo pianeta, le tagliano i capelli. È la solita crudeltà elegante di Lanthimos, quella che mescola violenza e follia. Nel film la rasano come gesto di purificazione; nella realtà, i fan lo fanno per sentirsi parte del mondo di Lanthimos. «Sei calvo o disposto a diventarlo?», recitava l’annuncio. Ed evidentemente in molti lo erano: dalle sei del pomeriggio, file di teste pronte alla rasatura, mentre il barbiere passava da un cranio all’altro.

È la quarta volta che Lanthimos e Stone lavorano insieme, dopo La favorita, Poor Things e Kinds of Kindnesse ormai sono una coppia di fatto del cinema d’autore. Lui inventa mondi disturbanti, lei ci si tuffa dentro senza battere ciglio (e questa volta, senza capelli), lui la strapazza, lei vince premi e lodi sperticate. Alla Mostra del cinema di Venezia, Bugonia è stato accolto come la nuova opera folle del regista greco amato da Hollywood. Emma, intervistata da Vogue, ha detto che la testa rasata le ha cambiato la vita: «Non c’è sensazione più bella della prima doccia dopo». Poi ha aggiunto: «Mia madre ha perso i capelli per la chemio. Lei ha fatto qualcosa di coraggioso. Io mi sono solo rasata».

Che sia performance art, marketing o un esperimento sociale, non importa. Lanthimos ci è riuscito di nuovo: ha creato un piccolo culto.


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