Brooklyn Beckham in cucina non ne fa una buona
Impegnato dietro i fornelli come chef su uno yacht, il celebre 26enne britannico ne combina un’altra delle sue.

Brooklyn Beckham, impiegato al momento come cuoco su uno yacht, ha condiviso sui social la sua pasta al pomodoro cucinata con acqua di mare. Scritto ciò, non sappiamo se concentrarci sull’inarrestabile trend che prevede l’uso di questo “ingrediente” per nulla salutare, o sull’ennesima castroneria dello pseudo-chef di casa Beckham. Nell’incertezza, accendiamo i riflettori su entrambe le questioni, partendo dal ricordare che utilizzare l’acqua di mare in cucina è una scelta pessima per mille e una ragione; e a dirlo è la scienza.
Anche Beckham si dà alla pasta con l’acqua di mare
Il povero Brooklyn ce la sta mettendo tutta per (non) entrare nel mondo della gastronomia nel modo giusto. Il web abbonda di sue sconclusionate ricette: dal ragù con un più che superfluo tappo di sughero al suo gin tonic “sperimentale” (che di sperimentale aveva ben poco), il figlio di David e Victoria accumula figuracce in cucina e sfilze di commenti negativi.
L’ultima idea dell’aspirante chef è stata condivisa su TikTok, dove il 26enne ha mostrato al mondo come cucina la pasta al pomodoro a bordo di uno yacht. Poteva non approfittare della location in alto mare per sfruttare l’acqua già salata? Il trend di improvvisare piatti a base di acqua di mare, ahinoi, va avanti da diversi anni, e vede come protagoniste non solo la pasta, ma anche altre preparazioni – come le friselle, che notoriamente necessitano di essere immerse nel liquido per rinvenire.
Ma usare l’oro blu offerto da Madre Natura e abbondantemente inquinato dall’essere umano non è una grande trovata. Due anni fa abbiamo scomodato Guido Mori, chimico e insegnante in ambito gastronomico, per spiegarci cosa c’è che non va nell’idea di cucinare con l’acqua di mare. Ma noncurante dei batteri, dei rifiuti e degli inquinanti presenti nel mestolo immerso al largo, la tendenza continua a spopolare sui social. E noi, a questo punto, ci arrendiamo.
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