Brignone lascia a Gut-Behrami la coppa di superG: “Per quella di gigante dovrò sciare come so”
Anche nel giorno in cui non vince e cede la coppa di superG, Federica Brignone sale come terza su un podio che è storia allo stato puro. Prima Lara Gut Behrami, che conferma sulla pista Challenger di Sun Valley perché è la specialista del decennio: questa è la sua sesta coppa dal 2014 nella disciplina nata per fondere discesa e gigante. Seconda, la vera sorpresa del giorno, Lindsey Vonn, che scoppia a piangere non solo perché a 40 anni è diventata la donna più anziana su un podio di Coppa, ritrovato dopo ben 2.565 giorni. Questa era la prima gara in casa da quando è tornata dopo quasi sei anni di stop, ma potrebbe anche essere l’ultima: “Volevo fare bene qui, perché è raro che si corre una gara di velocità negli Usa. Sapevo di poter sciare a questo livello, ma posso fare ancora meglio. Ho provato qualcosa a chi in questa dura stagione diceva che sono troppo vecchia”. Qualcosa, per lei, significa anche dimostrare che si può arrivare al top con una protesi di titanio nel ginocchio destro.


Brignone: “Lara ha fatto un altro sport”
Il podio Vonn-Gut Behrami-Brignone unisce vent’anni di sci, ma sta stretto a Federica che partiva con 5 punti di vantaggio nella coppa di superG dopo aver portato a casa quella generale e di discesa: “Lara ha fatto veramente un altro sport” dice l’azzurra, che per otto volte di seguito aveva battuto la svizzera prima di ieri. “Io mi sono sentita benissimo all’inizio, poi dalla metà in poi non ne ho più azzeccata una, non ho fatto una curva al posto giusto, ero completamente bloccata. Sarebbe stato comunque difficile batterla, però così non avevo nessuna chance”. Molto esigente con se stessa, e quindi super critica anche in un giorno in cui finisce sul podio senza eccellere. Ma proprio ora non si può concedere nulla: martedì c’è il gigante, la terza coppa che Federica potrebbe vincere: “Avrò bisogno di sciare come ho fatto per tutto l’inverno, altrimenti non avrò chance”.


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