Brigitte Bardot, 90 anni: «Ho messo una croce su gran parte della popolazione umana che mi ha tanto disgustato. Ho paura di ciò che sta diventando l’umanità»
«Ci sono ancora persone che tutti i giorni vengono davanti a casa mia, è come la torre Eiffel ma io sono un po’ più sensibile, non sono un pezzo di ferro». Brigitte Bardot, 90 anni, ironica, irriverente, anticonformista, è tornata a parlare (come solo lei avrebbe potuto), rilasciando un’intervista alla rete televisiva francese Bfm. Si è raccontata a partire dalla difficoltà di vivere questi tempi di solitudine, adesso che molte delle persone a lei care sono morte. Uno su tutti? Alain Delon, scomparso lo scorso 18 agosto. «Non ho più nessuno, mi sento molto sola. Non si è mai sollevati quando muore un amico. Sono molto, molto triste. Alain mi manca enormemente. Eravamo sulla stessa lunghezza d’onda», ha raccontato la diva del cinema, che da quando ha smesso di lavorare sui set, nel 1973, si è dedicata a tempo pieno all’impegno per la protezione degli animali e dei loro diritti, attraverso la sua Fondazione personale.
«Sono molto fortunata perché ho un temperamento di fuoco, difficile abbattermi. Dalle 13 alle 18 lavoro per la mia fondazione, leggo la posta, faccio cose importanti per gli animali. E questo ogni giorno». A farla sentire ancora più è sola è stata di recente la scomparsa anche del suo amato cane E.T. Da quel giorno, Brigitte Bardot, che che vive a Saint Tropez dal 1958, ha smesso di guidare la macchina. «Poiché ho sempre guidato con lui accanto a me, ho smesso di guidare perché ero tutta sola in macchina. Era il mio compagno. Lo adoravo».
Sul finale dell’intervista, pur non perdendo la spiccata vena ironica, Bardot è tornata a parlare della quotidianità che vive oggi e delle delusioni umane che ha vissuto. «Ho messo una croce su gran parte della popolazione umana che mi ha tanto disgustato. Ho paura di ciò che sta diventando l’umanità». E ancora: «La morte? Non ci penso molto. Ma è vero che mi ha accompagnato per tutta la vita. La vita di oggi fa apparire la morte qualcosa di straordinario».
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