Brian Bilston And The Catenary Wires – Sounds Made By Humans
Bell’esperimento musical – letterario quello architettato dallo scrittore Brian Bilston qui accompagnato dai The Catenary Wires ovvero Amelia Fletcher, Rob Pursey e Ian Button che dopo “Birling Gap” del 2021 tornano a suonare insieme prendendo spunto e ispirazione da tredici poesie di Bilston musicate e arrangiate da Pursey.

Il risultato è “Sounds Made By Humans” non un semplice album di spoken word ma qualcosa di più intrigante. Parole e musica dialogano sull’onda di un indie pop grintoso e sognante, a suon di frasi recitate e melodie a volte cantate da Rob altre da Amelia spesso da entrambi con Button alla batteria e Fay Hallam alle tastiere.
E’ Bilston in realtà a fare gli onori di casa in “Alexa, What Is There To Know About Love?” accompagnato proprio dall’inconfondibile voce della Fletcher in una riflessione sul mondo moderno che in “The Interview” diventa caustica, graffiante. Particolarmente riusciti brani come “Every Song On The Radio Reminds Me Of You” che puntano molto su armonie e ritornelli o “Might Have, Might Not Have” vera pop song in stile Heavenly.
Smaliziata e divertente “To Do List”, ancora meglio “Compilation Cassette” nostalgica ode ai nastri che hanno accompagnato tanti pomeriggi adolescenziali dell’era pre – Spotify. Intensa e distopica “Out Of The Rain”, ben più malinconica “She’d Dance”, preceduta dai due momenti più rabbiosi e politici del disco: “31 Rules For Midlife Rebellion” e “As I Grow Old I Will March Not Shuffle”.
Un’immersione nell’ english way of life del nuovo millennio che guarda musicalmente al glorioso passato britannico ma non rinuncia a incursioni nella modernità trovando un bell’equilibrio in “My Heart Is A Lump Of Rock” e nella sferzante “Thou Shalt Not Commit Adulting”. Un incontro fortunato quello tra Bilston e i The Catenary Wires, che convince e funziona a livello musicale e umano.
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