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Brasile, la condanna di Bolsonaro diventa definitiva: sconterà 27 anni di carcere

La Corte Suprema del Brasile ha dichiarato definitiva la sentenza che condanna l’ex presidente Jair Bolsonaro a 27 anni e 3 mesi di reclusione per il suo ruolo nel complotto volto a sovvertire il risultato delle elezioni del 2022. La difesa di Bolsonaro aveva scelto di non presentare un secondo appello contro la condanna, le cosiddette istanze di chiarimento. Il termine per presentare il documento è scaduto lunedì. Con ciò, il ministro ha poi chiesto che venga pronunciata la sentenza definitiva del procedimento e che venga avviata la fase di esecuzione penale.

La decisione, riportata dai media brasiliani, chiude la stagione dei ricorsi e apre formalmente la fase di esecuzione della pena, una delle più severe mai comminate a un ex capo di Stato democraticamente eletto. Bolsonaro, già detenuto presso la sede della Polizia Federale di Brasilia per un’altra inchiesta, entra così in una nuova fase giudiziaria in cui la prospettiva del carcere a lungo termine non è più teorica, ma immediata.

La sentenza era stata pronunciata a settembre, al termine di un processo che ha visto l’ex presidente riconosciuto colpevole di tentato colpo di Stato, cospirazione contro l’ordine democratico e partecipazione a un’organizzazione criminale. Il collegio della Corte Suprema aveva allora definito l’assalto all’assetto istituzionale brasiliano come “uno dei momenti più gravi” della storia repubblicana.

Il rigetto degli ultimi ricorsi conferma una linea di fermezza: la giustizia brasiliana considera le azioni dell’ex presidente — tra pressioni sulle Forze Armate, disinformazione sistematica e tentativi di delegittimare le elezioni — una minaccia diretta al sistema democratico. La decisione della Corte arriva in un clima ancora teso. Nei giorni precedenti, Bolsonaro era stato posto in custodia preventiva anche per il rischio di fuga, dopo che la polizia aveva denunciato la manomissione del suo braccialetto elettronico. Le immagini della sede della Polizia Federale di Brasilia presidiata dalle forze di sicurezza testimoniano la delicatezza del momento. All’esterno non sono mancati momenti di tensione: piccoli gruppi di sostenitori si sono radunati per contestare la decisione, mentre gli avversari politici parlano apertamente di “vittoria dello Stato di diritto”.

La parabola giudiziaria di Bolsonaro ha attirato l’attenzione internazionale come uno dei più importanti test sulla capacità delle democrazie di rispondere a chi tenta di rovesciare i risultati elettorali. on la condanna esecutiva, Bolsonaro resta ineleggibile per gli anni a venire, ridisegnando gli equilibri della destra brasiliana in vista delle elezioni del 2026.

La sua assenza dal panorama politico, forzata e prolungata, apre spazi e lotte di leadership all’interno del suo blocco, mentre il governo in carica guarda alla sentenza come a un colpo di spugna sulle tensioni del passato recente.


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