«Botox e lifting, alla ricerca del Dorian Gray che fu»
di Giuseppe Fedeli *
Che cosa spinge donne e uomini a “rifarsi”? Ovvero, qual è il motore del restyling del proprio corpo? Il fuggire della giovinezza, e dunque della leggiadria e armonia dei lineamenti, delle “curve” (per il sesso femminile), del turgore dei tessuti (per entrambi i generi)? Risposta scontata, obietterà qualcuno. La “eccezione” è in parte vera, perché bisogna scendere molto più in fondo per cercare di capire le ragioni che portano la persona a una metamorfosi del corpo. Bisogna scendere nell’anima, in quel nucleo (psiche) in cui sono racchiuse tutte le nostre emozioni, le spinte motivazionali, le istanze del nostro io (se vogliamo parlare di immaginario/inconscio collettivo, useremo il termine Sé, roccaforte della filosofia junghiana). A un certo punto della esistenza, capita sempre più frequentemente di non essere più appagati, ovvero di “percepire” qualcosa, che non collima col ritratto idealizzato che si ha del proprio aspetto fisico. In realtà, la cosa non riguarda l’esteriore, o, comunque, ne è l’aspetto visibile.
Ben più profondo è ciò che definisco il “Morbo di Dorian Gray”. Ciascuno di noi sa che la parabola della vita va dapprima in senso ascensionale, per poi lentamente scendere la china. Sa che prima o poi dovrà fare i conti con la trasformazione del proprio corpo. Ma l’habitus (interiore) viene ingenuamente scambiato con l’abito.
E così, illudendosi di tornare alla vigoria, e alla forma di un tempo, “quando beltà splendea”, egli tenta, attraverso una transizione/transazione dell’oggetto, di simulare un ringiovaimento, complici bisturi e operazioni di lifting varie. Ne deriva che, in cerca di chimere, pur consapevole di come vanno le cose (che cioè la natura non si può piegare ai propri usi e consumi, e “sotto” c’è l’invecchiamento), l’oggetto da abbellire (l’uomo, nella accezione generica del termine), anestetizzando la propria coscienza (decostruendosi come soggetto), si dà a questa metamorfosi. Ma le paludi stigie sono lì ad attenderlo: lo sdoppiamento dottor Jekyll/Mr Hyde: chi oltrepassa il limite, tema il destino, ammonivano i Greci.
Resta, in un angolo, avvolto dalla polvere d’oro dei mattini, il Dorian Gray che fu, il Dorian di quella irripetibile stagione di sogni. Che si possono soltanto ri-cordare.
* giudice
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