Trentino Alto Adige/Suedtirol

Borse di studio per Medicina: milioni agli atenei privati – Bolzano



BOLZANO. Da un minimo di poco superiore ai 22 mila a un massimo di oltre 39 mila euro l’anno a testa. Milionate, anche se il totale non è noto in dettaglio. È quanto spende la Provincia autonoma di Bolzano per il finanziamento dei posti di studio degli altoatesini presso le università di Amburgo e Salisburgo. «Sono costi esorbitanti, ingiustificati. Basterebbe stipulare convenzioni con università pubbliche e i costi crollerebbero. Mi chiedo come mai la Corte dei Conti non avvii delle indagini al riguardo», tuona il consigliere provinciale Franz Ploner. I dati emergono proprio da una interrogazione proposta dal consigliere provinciale del Team K – già primario del reparto di anestesia e terapia intensiva dell’ospedale di Bressanone e Vipiteno e direttore medico dell’ospedale di Vipiteno – cui ha ora risposto l’assessore provinciale alla sanità Hubert Messner.

Quanto costa

Studiare medicina in Cattolica, in base al reddito costa al massimo 10 mila euro l’anno, in media 4-5 mila. Studiare a Bolzano con i docenti della Cattolica ne costa 18 mila per chiunque, a meno che non si dimostri la padronanza delle due lingue parlate in Alto Adige e che, una volta laureati, ci si impegni a lavorare in provincia di Bolzano per almeno quattro anni. A quel punto, la retta è zero, indipendentemente dal reddito. È la via scelta dalla Provincia per supplire alla grave carenza di medici che attanaglia tutta Europa. Trento ha scelto tutta un’altra strada: convenzione con l’università pubblica di Verona, dove la retta, sempre in base al reddito, al massimo assomma a poco più di 3.400 euro l’anno. «Lo stesso avverrebbe convenzionandosi con la prestigiosa università di Padova. A Innsbruck si spenderebbe ancora di meno», ricorda Ploner. E invece niente, docenti della Cattolica e lezioni alla Claudiana di Bolzano. Dei 60 posti messi a disposizione in questo primo anno, solo 34 hanno però chiesto il contributo alla Provincia, poco più della metà. Tradotto, poco meno della metà, una volta laureato, sarà libero di andare a esercitare altrove. Come si legge nella risposta di Messner, «a questi 34 studenti andrà un contributo lordo annuo di 22.500 euro». Moltiplicando per sei anni, fanno 135 mila euro a testa, in totale 4,6 milioni di euro.

Ploner aveva avviato l’interrogazione soprattutto per sapere quanto spende Bolzano per gli altoatesini iscritti a Riga, in Lettonia. «Sono molti, a quanto mi risulta». Messner risponde che «con l’università lettone non risulta alcuna convenzione per il finanziamento dei posti di studio». Esiste invece con l’università privata Umch di Amburgo. Gli altoatesini iscritti sono attualmente 52. Un posto di studio alla Provincia costa 36.400 euro l’anno per i primi due anni, 39.400 euro per gli anni successivi. All’università privata Paracelsus di Salisburgo i sudtirolesi sono 70. Ricevono borse di studio comprese fra 22.100 e 22.600 euro l’anno. Entrambe le convenzioni in corso saranno valide fino al termine del corso di laurea intrapreso. Il 5 marzo è stata bandita una procedura europea per gli anni futuri, il cui esito non è però ancora noto, ossia non si conosce chi abbia vinto la gara.

Punti da chiarire

Ploner commenta: «Intanto, a quanto mi consta in realtà i sudtirolesi studiano nella sede distaccata in Romania, non ad Amburgo. Poi c’è una cosa che dovranno spiegarmi: il perché dell’enorme divario di costi fra l’università germanica e quella salisburghese. Soprattutto, non si capisce come mai ci si incaponisca con queste convenzioni con gli atenei privati. Verona, Padova, Milano, Innsbruck, metterebbero subito e volentieri dei posti a disposizione, a prezzi molto più competitivi».




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