Salute

Borse a picco, volano gli indici della paura: livelli superiori a quelli del marzo 2020

L’offensiva commerciale lanciata da Donald Trump il 2 aprile ha fatto perdere alle borse europee 1.924 miliardi di euro in tre sedute. Solo oggi, lunedì 7, i listini del Vecchio continente hanno lasciato sul terreno 683 miliardi. L’indice paneuropeo Stoxx 600 è sceso del 4,5%. A volare, nel frattempo, sono i cosiddetti “indici della paura” che misurano l’incertezza – volatilità – attesa dai trader. Ai massimi quando sui mercati si scatena il panico, come in questi giorni.

L’indice della volatilità Vix, creato nel 1993 dal Chicago Board Options Exchange, nel corso della giornata ha superato i 54 punti, sopra al livello di 53,54 punti toccato il 2 marzo 2020 nel pieno della crisi del Covid. L’altro record risale alla crisi finanziaria globale del 2008. Il primo aprile era a 22.

C’è poi l’indice Fear and Greed della Cnn, raccolta di indicatori tra cui proprio il Vix e la domanda di beni rifugio, che punta a valutare gli umori del mercato in base alla logica che “un’eccessiva paura tende a far scendere i prezzi delle azioni” mentre troppa avidità tende ad avere l’effetto opposto. Già a metà marzo segnava “estrema paura” ma era a livello 16 in una scala in cui lo zero equivale al terrore e il 100 al massimo dell’avidità. Oggi è sceso a 5.


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