Borderlands 4 recensione completa – Pro, contro e valutazione finale
“Follia calibrata” è forse il modo migliore per descrivere Borderlands 4. Gearbox non ha voluto stravolgere la sua saga più riconoscibile: ha preferito rifinirla, bilanciarla e renderla un po’ più matura, senza rinunciare al caos e all’umorismo che da sempre la contraddistinguono.
Dopo un terzo capitolo in cui la formula aveva iniziato a dare segni di stanchezza, Borderlands 4 riporta la serie su binari più solidi. Le sparatorie sono ancora un vortice di colori, esplosioni e battute assurde, ma stavolta c’è anche una direzione più chiara, un ritmo che alterna bene momenti di pura anarchia a fasi più controllate. È il classico Borderlands che conosciamo, solo più consapevole di sé stesso.
Scheda videogioco
-
Publisher
2K Games -
Sviluppatore
Gearbox Software -
Genere
Sparatutto in prima persona -
Numero giocatori
Singolo giocatore, Multi giocatore -
Lingua
Italiano - Disponibile su
Storia e tono narrativo
La trama di Borderlands 4 si muove in territori leggermente più cupi rispetto ai precedenti capitoli, pur restando immersa nel consueto delirio firmato Gearbox. Siamo su un nuovo pianeta, dove il temibile Cronocustode tieni tutti in trappola, anche grazie a un congegno fisico impiantato direttamente su tutte le persone che si ritrovano lì, per sbaglio o meno. I temi ruotano attorno a fanatismi e nuove forme di culto, ma l’atmosfera viene regolarmente smorzata da gag e battute che riportano tutto nel regno dell’assurdo. È un equilibrio sottile: si percepisce la volontà di dare maggiore peso ai dialoghi, ma ogni momento di serietà è sempre accompagnato da un’esplosione o da un personaggio che manda tutto in vacca.
Alcuni volti storici tornano — Claptrap in primis — ma non tutti riescono a mantenere freschezza. L’umorismo funziona a tratti, e spesso sono i nuovi comprimari o gli antagonisti secondari a strappare i momenti migliori. La campagna si lascia comunque seguire, più per curiosità che per coinvolgimento emotivo, e trova nel suo ritmo ben cadenzato uno dei punti di forza.
Nonostante le deviazioni narrative, è sempre chiaro dove andare e cosa fare, e questo aiuta a non perdersi nel marasma di quest e sottotrame.
Gameplay e gunplay
Chi ha giocato a un Borderlands sa già cosa aspettarsi: sparatorie frenetiche, armi assurde e un ritmo di gioco che alterna momenti di esplorazione a battaglie esplosive. Borderlands 4 mantiene intatta questa formula, ma la perfeziona quel tanto che basta da renderla più scorrevole e meno dispersiva. Le mappe sono enormi e ricche di attività, ma seguendo le missioni principali l’azione rimane concentrata e adrenalinica. È un titolo che sa ancora premiare chi ama perder tempo tra un’incursione e l’altra, ma senza obbligare a lunghe deviazioni.
Il gunplay è un piacere costante: ogni arma ha un suo peso e un suo feedback, e si percepisce quanto lavoro sia stato fatto nel differenziare ogni tipologia. Ci sono pistole che lanciano copie di sé stesse come granate, fucili che scatenano scariche elettriche degne dei Ghostbusters, mitragliatori che sparano razzi a ricerca o lanciafiamme capaci di saturare lo schermo di particelle.
Persino le armi più comuni offrono modalità di fuoco alternative — droni autonomi, mine a rilascio ritardato, proiettili congelanti — che ampliano le possibilità tattiche.
La progressione dei personaggi è più sfaccettata: ogni classe dispone di diverse specializzazioni, ciascuna con ramificazioni che ne modificano radicalmente l’effetto. Alcune build favoriscono la cooperazione, altre permettono di cavarsela in solitaria, ma in ogni caso il sistema invita a sperimentare. Gli scontri con i boss sono un’altra conferma della direzione presa: l’Idolatra Sol, ad esempio, è un ottimo esempio di battaglia spettacolare e ben costruita, con fasi multiple e aree di fuoco che mettono alla prova riflessi e gestione delle risorse. Altri, come Callis, risultano invece più sottotono, ma la varietà resta più alta rispetto al passato.
Dopo una cinquantina d’ore di gioco, tra missioni principali e secondarie, Borderlands 4 riesce a mantenere vivo l’interesse grazie a una combinazione ben calibrata di follia e struttura. È sempre eccessivo, ma stavolta con una logica che rende il caos più leggibile e appagante.
Prestazioni e comparto tecnico
Abbiamo provato Borderlands 4 su PC e, nonostante l’hardware di fascia alta, le prestazioni non convincono del tutto. Su una configurazione desktop con RTX 4070 Ti SUPER, frame generation attiva e super resolution impostata su “qualità”, il gioco in WQHD+ si è mantenuto attorno ai 100 fps, ma con frequenti fasi di compilazione degli shader. Le cose vanno peggio su laptop, dove una RTX 4080 Max-Q fatica a superare i 70 fps. È un titolo pesante, molto più di quanto ci si aspetterebbe, tanto che la versione prevista per Nintendo Switch 2 è stata ufficialmente cancellata.
Stabilità generale discreta, ma non perfetta: durante la nostra prova abbiamo incontrato solo un bug bloccante — una missione che non caricava l’animazione, risolta ricaricando il checkpoint — ma nulla che compromettesse l’esperienza complessiva.
Dal punto di vista tecnico, gli effetti visivi restano uno spettacolo: esplosioni, particelle e armi elementali dominano lo schermo con una chiarezza maggiore rispetto al passato.
Tuttavia, il motore mostra la sua età. Il cel-shading è ancora il marchio di fabbrica della serie, ma inizia a sembrare datato: funziona, ma non sorprende più. Resta comunque un titolo di grande impatto, con un comparto audio ben calibrato e musiche che sanno accompagnare l’azione senza sovrastarla.
Direzione artistica e sonoro
L’identità visiva di Borderlands 4 rimane inconfondibile. Lo stile cel-shading è sempre il cuore pulsante della serie, con contorni spessi, colori saturi e un’estetica a metà tra il fumetto e l’apocalisse. Funziona ancora, ma ormai sa un po’ di vecchio. Gearbox non ha tentato di modernizzarlo troppo, preferendo puntare sulla continuità piuttosto che sul rinnovamento. Il risultato è coerente con la tradizione, ma manca quell’effetto “wow” che i primi capitoli sapevano suscitare.
Detto questo, l’impatto visivo resta potente. Le ambientazioni sono varie e ricche di dettagli, gli effetti particellari contribuiscono a riempire la scena e in battaglia lo schermo si trasforma in un mosaico di luci, fuoco e numeri che esplodono a ritmo frenetico.
Il comparto audio è solido: esplosioni, armi e urla nemiche hanno la giusta corposità, e le musiche alternano tracce elettroniche a brani più orchestrali nei momenti chiave, senza mai risultare invadenti. Buono anche il doppiaggio, ironico e sopra le righe come sempre, in perfetta sintonia con il tono surreale del gioco. C’è forse un po’ troppa ripetitività nelle battute pronunciate in prima persona dal protagonista, sia quando si ingaggiano nuovi combattimenti, sia quando si usano le abilità di classe, ma ci si fa un po’ l’abitudine.
Prezzo e acquisto
Il prezzo di listino di Borderlands 4 è di 69,99€ su PC (in digitale, ovviamente) e di 79,99€ su console. Per i contenuti di gioco incluso il prezzo ci può anche stare. In formato fisico per console lo trovate anche a qualcosa meno.
Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.
Giudizio Finale
Borderlands 4
Borderlands 4 è il perfetto esempio di evoluzione controllata. Gearbox non ha rivoluzionato nulla, ma ha sistemato tanto: missioni più concentrate, un ritmo più leggibile, sparatorie più appaganti e un sistema di classi più profondo. È un gioco che riesce ancora a essere folle senza essere dispersivo, un equilibrio raro per una serie che vive di eccessi. Non mancano difetti: le prestazioni su PC sono deludenti, il motore mostra il peso degli anni e alcuni personaggi iniziano a sembrare macchiette riciclate. Eppure, quando il caos esplode sullo schermo, tutto questo passa in secondo piano. L’azione è sempre frenetica, il bottino sempre gratificante e l’anima di Borderlands ancora intatta. Non una rivoluzione, quindi, ma un consolidamento riuscito: la prova che il franchise sa ancora divertire quando decide di non strafare.
Voto finale
Borderlands 4
Pro
- Gunplay vario e appagante, con armi creative e feedback ottimo
- Classi e specializzazioni più profonde e personalizzabili
- Missioni principali ben dirette, ritmo più equilibrato rispetto al 3
- Ambientazioni ampie e spettacolari, ricche di attività
- Stile e umorismo ancora riconoscibili e coerenti con la saga.
Contro
- Prestazioni deludenti anche su PC di fascia alta
- Cel-shading efficace ma ormai visivamente datato
- Narrazione poco incisiva, personaggi storici stanchi
- Qualche boss sottotono e fasi di gioco meno ispirate
- Resta più un consolidamento che una vera evoluzione
Source link