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Bombardieri in volo, Marines in azione: gli Usa scaldano il Pacifico


Bombardieri in volo, Marines in azione: gli Usa scaldano il Pacifico

Nelle ultime ore le forze aree degli Stati Uniti e quelle della Corea del Sud hanno dato sfoggio della loro potenza combinata per “rispondere alle minacce della Corea del Nord” e scoraggiare Pyongyang dall’effettuare gesti provocatori. È andata così in scena un’esercitazione nei cieli della penisola coreana che ha coinvolto i bombardieri strategici B-1B Lancer di Washington, insieme a caccia e altri aerei da guerra dei due Paesi. Allo stesso tempo gli Usa hanno dispiegato oltre 5mila Marines e varie navi da guerra nelle acque vicine alla Cina, formando una potenza di combattimento “pronta all’uso immediato” nell’ambito di altre esercitazioni con Paesi partner della regione nel conteso Mar Cinese Meridionale.

I bombardieri Usa in volo sulla penisola coreana

In Corea del Sud, come riferito dalle autorità militari Usa e dal ministero della Difesa sudcoreano, due B-1B Lancer della base aerea di Andersen, a Guam, hanno volato insieme a tre F-16 Fighting Falcon statunitensi della base aerea sudcoreana di Osan, a quattro F-35B del Corpo dei Marines della base aerea di Iwakuni, in Giappone, e a quattro F-35A e F-15K Slam Eagles di Seoul. L’esercitazione di scorta ai bombardieri e di interdizione aerea ha messo in luce la capacità dei due Paesi di reagire ad eventuali minacce perpetuate dalla Nord Corea. Chiaro, dunque, il messaggio inviato a Kim Jong Un.

Il comandante US 7th Air Force, il tenente generale David Iverson, ha affermato che l’esercitazione “garantisce che siamo (Usa e Corea del Sud ndr) in grado di mantenere gli alti livelli di prontezza necessari per la nostra posizione di difesa combinata“. Ricordiamo che il ministero della Difesa di Seoul e le Forze Armate degli Stati Uniti in Corea, il comando responsabile dei 28.500 soldati statunitensi nella penisola, non sono soliti divulgare in anticipo i piani di volo o i movimenti delle navi, citando problemi di sicurezza. L’esercitazione appena effettuata segna la prima dimostrazione aerea dell’anno da parte dei due eserciti alleati. Un mese fa, una coppia di Lancer è stata scortata da due Mitsubishi F-2 giapponesi e da due F-15K Slam Eagle sudcoreani sul Mar del Giappone.

Le mosse dei Marines

Newsweek ha scritto che la 31a Marine Expeditionary Unit (MEU) degli Stati Uniti ha annunciato che l’unità, di stanza nell’isola giapponese di Okinawa, è salita a bordo delle navi della Marina Usa dell’Amphibious Ready Group (ARG)per condurre campagne e competere nella regione indo-pacifica“. La USS America, una nave d’assalto anfibia che impiega i caccia stealth F-35B Lightning II, forma l’ARG con una nave da trasporto anfibia da sbarco, la USS San Diego, e una nave da trasporto anfibia da sbarco, la USS Rushmore. Ebbene, pochi giorni fa i Marines americani assegnati al 31a MEU si sono preparati a imbarcarsi a bordo dell’America mentre la nave da guerra era sul molo di Okinawa.

Stiamo esaminando una fetta piuttosto ampia della potenza di combattimento ‘pronta all’uso’ del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti“, ha affermato il comandante della 31a MEU, il colonnello Chris Niedziocha.

La stessa Marina Usa ha fatto sapere che l’America ARG e la 31a MEU hanno recentemente condotto “operazioni di routine” nel Mar delle Filippine, all’interno dell’area operativa della Settima Flotta degli Stati Uniti, che copre l’Oceano Pacifico occidentale, per preservare una regione indo-pacifica “libera e aperta“. In questo caso il messaggio di Washington è rivolto a Pechino.




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