Bolzano si prepara per il Pride. Garbin: «Molti casi di discriminazione non denunciati» – Cronaca
BOLZANO. “Quando, nel prossimo fine settimana, le strade si coloreranno con i colori dell’arcobaleno, non sarà solo un momento di festa: il Pride è un segnale potente per la visibilità e l’uguaglianza, contro la discriminazione – un tema più attuale che mai”: così Priska Garbin, responsabile del Centro di tutela contro le discriminazioni, alla vigilia del Südtirolo Pride, evento di sensibilizzazione sui diritti della comunità LGBTQIA+ in programma sabato prossimo a Bolzano.
Lo scorso anno, riferisce Garbin, all’Ufficio antidiscriminazione sono stati segnalati 18 casi di persone penalizzate a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere: “Ma questa cifra rappresenta solo la punta dell’iceberg: gli studi in merito rivelano infatti che oltre il 90% delle persone coinvolte non denuncia le esperienze di discriminazione. Il numero sommerso è quindi elevato , e il cosiddetto “underreporting” un problema di rilievo”.
Che si tratti di commenti sprezzanti, emarginazione deliberata o veri e propri attacchi, le persone che non rientrano nei rigidi schemi delle norme sociali di genere ne sono oggetto con particolare frequenza: “Ma la rappresentazione di come dovrebbero essere i “veri” uomini o le “vere” donne non è solo sorpassata, bensì anche pericolosa”, sostiene Priska Garbin, “perché crea un clima di paura e insicurezza”.
“Un caso che ci ha colpito particolarmente dimostra quanto i pregiudizi siano radicati nella vita quotidiana”, riferisce ancora la responsabile del Centro antidiscriminazioni: “Si tratta di un dipendente ripetutamente molestato da colleghi sul posto di lavoro a causa della sua omosessualità: inizialmente, gli episodi sono stati liquidati come “maniere brusche”, e solo grazie a una lettera del Centro antidiscriminazioni, e a una successiva mediazione, la situazione è cambiata”.