Trentino Alto Adige/Suedtirol

Bolzano, piccola chirurgia, lunghe attese: «Anche superiori a un anno» – Cronaca



BOLZANO. «Parlate sul giornale di tempi lunghi per una visita ambulatoriale non urgente, per prestazioni radiologiche o esami endoscopici, ma pure certe operazioni minori hanno attese non sopportabili». Sempre più frequentemente, in questi ultimi tempi, riceviamo segnalazioni dai lettori sulla difficoltà di essere operati in tempi ragionevoli per patologie minori all’ospedale di Bolzano. Interventi di piccola entità per patologie benigne, come varici, interventi ortopedici, ernie.

«La mia ernia impossibile»
Tra le ultime proteste quella di un cittadino al quale sono stati prospettati tempi d’attesa di parecchio superiori all’anno per un’ernia inguinale. «Mi sono informato – scrive – ed aspettare non va bene. L’ernia non regredisce da sola, ma più passa il tempo più tende a peggiorare. Per cui prima mi sottopongo all’operazione, meglio è. Come faccio ad aspettare più di un anno? La cosa mi stupisce ancor di più – continua – alla luce dell’inaugurazione di ben 16 nuove sale operatorie modernissime». Che, a quanto pare, non sembrano essere sufficienti ad assicurare lo smaltimento delle necessità del territorio e dell’accumulo legato al Covid.

Ploner: «Scandaloso»
Franz Ploner, consigliere provinciale del Team K, già primario del reparto di Anestesia dell’ospedale di Bressanone e direttore medico di Vipiteno – dice che è scandalosa l’attesa che supera l’anno per un’ernia inguinale. «Si tratta di un’operazione, come del resto le varici, che si può effettuare nei nostri ospedali di periferia. Le sale operatorie ci sono e nell’80% dei casi basta l’anestesia locale. Si entra la mattina e si esce la sera. Mi chiedo l’Asl cosa aspetti per andare incontro ai pazienti ed organizzare il lavoro in maniera più consona».
 

Del resto si è detto e ripetuto negli anni che Bolzano deve fare alta e altissima Chirurgia oltre alla Chirurgia oncologica e già questo riempie il 100% dell’attività del maggior ospedale. «La piccola Chirurgia può essere effettuata in periferia». Ed a proposito di ernia, ci è arrivata un’altra segnalazione da un lettore: «Che la sanità pubblica funzionasse non proprio bene l’avevo capito già da tempo in occasione per esempio di prenotazioni per visite specialistiche o cure riabilitative, per le quali dovevo aspettare oltre 4/5 mesi. In particolare faccio l’esempio di una prescrizione per infiltrazione mirata alla colonna vertebrale a causa di un’ernia dolorosa che ho dovuto prenotare in privato perché altrimenti avrei dovuto aspettare più di quattro mesi».
 

Asl: sale aperte nel weekend
L’Asl fa quel che può e da alcuni mesi – grazie alle prestazioni aggiuntive – apre alcune sale anche nel weekend per operazioni alle tonsille, ernie, colecisti. Ma lo sforzo non basta.

«Bolzano – chiude Ploner – non può fare tutto ed è giusto che venga coinvolta anche la periferia che ha voglia di fare la sua parte».

Libera professione chirurgica
Ricordiamo che l’Asl annuncia che con il 2025 saranno autorizzabili prestazioni di Chirurgia ambulatoriale in regime di libera professione. La sintesi è una: il paziente paga e sceglie il chirurgo con l’Asl che mette a disposizione le sale operatorie. Previsti in fase di avvio operazioni minori per Oculistica (si parte con le cataratte), Chirurgia vascolare e Ortopedia.




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