Bologna, visita di Ilaria Salis e polemica FdI

È attesa oggi a Bologna l’europarlamentare di Avs Ilaria Salis, per un incontro organizzato dagli attivisti della piattaforma Plat, al centro delle ultime settimane di tensione per l’occupazione del palazzo Asp di via Don Minzoni, destinato a diventare uno studentato pubblico.
L’appuntamento, inizialmente previsto proprio negli spazi dell’immobile occupato, non si terrà più in via Don Minzoni, ma – assicurano gli attivisti – “Ilaria Salis verrà lo stesso”. La location definitiva sarà comunicata nelle prossime ore, probabilmente tra via Carracci e la Casa Comune, mentre proseguono le trattative per la liberazione dello stabile.
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“Incontro confermato, cambia solo la sede”
Gli organizzatori spiegano che la visita dell’eurodeputata, già calendarizzata da tempo, “non è legata all’occupazione, ma a un ciclo di incontri sul diritto alla casa e sulle politiche abitative europee”. Tra gli argomenti che saranno affrontati ci sono gli sfratti, la gestione delle case popolari e il ruolo delle istituzioni nella crisi abitativa bolognese.
“Sul tema casa e sugli abusi delle forze dell’ordine negli sgomberi, Salis ha sempre mantenuto un’attenzione particolare in sede europea”, affermano da Plat, ancora riuniti sotto la Prefettura dopo le ultime proteste.
Cavedagna (FdI): “Sistemarli in albergo è gravissimo”
Sulla visita e sull’accordo tra Comune e occupanti, è intervenuto con durezza l’europarlamentare Stefano Cavedagna (Fratelli d’Italia), che parla di “precedente gravissimo” in caso di conferma della sistemazione in albergo per chi ha preso parte all’occupazione.
“Se confermato quanto emerge dalle indiscrezioni sull’accordo tra Comune e occupanti di Plat – dichiara Cavedagna – che prevede una sistemazione in hotel fino all’assegnazione di un alloggio, sarebbe di una gravità inaudita. A Bologna passa il messaggio che se occupi violentemente un immobile pubblico, poi ti sistemano in albergo fino a che non ti trovano una nuova casa.”
Il deputato di Fratelli d’Italia teme inoltre che “qualche bolognese in attesa da anni possa essere scavalcato in graduatoria dagli occupanti”.
“Quanto costerà – prosegue – tenere per mesi o anni persone in albergo? E chi lo paga? I cittadini bolognesi. Nella Bologna di Lepore e Clancy, sotto scacco dei centri sociali, se occupi ottieni quello che vuoi. Un precedente gravissimo e pericoloso”.
Le polemiche politiche
Il caso Don Minzoni continua così a spaccare la politica cittadina. Da un lato, le realtà sociali che chiedono una soluzione abitativa strutturale per chi è rimasto senza casa; dall’altro, il centrodestra che accusa la giunta Lepore di “cedere alle pressioni dei movimenti antagonisti”.
Cavedagna aveva già espresso contrarietà alla presenza di Ilaria Salis all’interno dell’immobile occupato: “Se parteciperà all’occupazione abusiva, la denunceremo per occupazione di immobile pubblico. Non può passare il concetto che compiendo atti illegali si risolva la crisi abitativa.”
Secondo l’eurodeputato, “la vicinanza tra Plat e la giunta fa sì che non solo non si condanni l’illegalità, ma che ora parta la sfilata dei paladini sinistri degli occupanti”.
Don Minzoni diventa studentato
Intanto, il palazzo Asp di via Don Minzoni – di proprietà al 97% del Comune – è destinato a essere riconvertito in studentato pubblico. Gli attivisti che vi avevano fatto ingresso sono in fase di sgombero e, secondo quanto trapelato, potrebbero essere temporaneamente ricollocati in strutture ricettive in attesa di nuove soluzioni.
Le polemiche, però, non accennano a placarsi. Per il centrodestra si tratta di “un segnale sbagliato alla città”, mentre per i movimenti sociali “è un atto minimo di dignità in un’emergenza abitativa che Bologna non può più ignorare”.
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