Bnef: nuovo record globale per lo stoccaggio di energia
Il mercato globale dell’accumulo energetico è destinato a stabilire un nuovo record nel 2025, secondo le nuove previsioni di BloombergNEF (Bnef). I due principali protagonisti – Cina e Stati Uniti – stanno infatti superando le recenti difficoltà legate ai cambiamenti normativi e alle tensioni commerciali. Anche Germania, Regno Unito, Australia, Canada, Arabia Saudita e Africa sub-sahariana sono pronte a incrementare le installazioni di sistemi di accumulo, spinte da politiche di sostegno, gare d’appalto delle utility e condizioni di mercato favorevoli. In molti di questi Paesi si stanno inoltre rafforzando le strategie nazionali per integrare lo storage nella rete elettrica, con nuovi obiettivi di capacità e incentivi per i progetti su scala industriale.
A livello globale, le nuove installazioni di sistemi di accumulo (escluse le centrali idroelettriche di pompaggio) dovrebbero raggiungere un massimo storico di 92 gigawatt (247 gigawattora) nel 2025, con un aumento del 23% rispetto al 2024. La Cina rappresenterà oltre la metà delle nuove capacità, seguita dagli Stati Uniti con il 14%. Gli investimenti in entrambi i mercati restano solidi, anche se le modifiche alle politiche energetiche hanno rallentato la crescita di solare ed eolico. L’espansione globale dell’accumulo continuerà ad accelerare nel prossimo decennio, man mano che altri mercati prenderanno slancio. Bnef prevede che la capacità cumulata mondiale raggiungerà 2 terawatt (7,3 terawattora) entro il 2035, otto volte il livello del 2025. I progetti su scala utility continueranno a rappresentare la fetta principale del mercato.
Nonostante le incertezze normative emerse a inizio anno, Cina e Stati Uniti dovrebbero mantenere una traiettoria di crescita nel corso del decennio. In Cina, la rimozione dell’obbligo di installare sistemi di accumulo per gli impianti rinnovabili e la mancanza di misure compensative avevano sollevato timori, ma a settembre è stato fissato un nuovo obiettivo nazionale per lo storage, a conferma dell’impegno di Pechino verso il settore. Il Paese punta, inoltre, a passare da una crescita trainata dagli obblighi a una crescita guidata dal mercato, con l’avvio del mercato spot e nuovi schemi di compensazione a livello provinciale. Negli Stati Uniti, i cambiamenti nella politica federale – tra dazi all’import e restrizioni sulle apparecchiature cinesi – hanno introdotto instabilità. Tuttavia, il mercato si sta rapidamente adattando, sostenuto dagli investimenti nella produzione domestica di batterie da parte dei grandi gruppi coreani. Con la domanda di batterie per veicoli elettrici inferiore alle aspettative, i produttori stanno spostando il focus verso lo stoccaggio energetico stazionario.

In questo scenario, la chimica litio-ferro-fosfato (Lfp) resta dominante nello storage stazionario, grazie al vantaggio di costo e alla maggiore durata rispetto alle varianti a base di nichel. Inoltre, la durata dei sistemi di accumulo al litio si sta estendendo a sei-otto ore, rendendoli competitivi con le nuove tecnologie di accumulo a lunga durata. Progetti di questo tipo – spesso sviluppati nell’ambito di programmi dedicati – sono in fase di pianificazione in diversi Paesi, tra cui Regno Unito, Australia, Canada, Giappone, Corea del Sud e Italia.
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