Blake Lively e Justin Baldoni, lo scontro prosegue (con l’accusa di «colpevolizzare la vittima»)
Che la questione Blake Lively–Justin Baldoni non si sarebbe sgonfiata in poco tempo, era facile da prevedere. Sia per l’importanza dei protagonisti, entrambi star di Hollywood, sia per la gravità delle accuse. Sì, perché l’attrice americana alla fine del 2024 ha intentato causa contro il collega per «molestie sessuali»: immediata la replica dell’attore e regista, che ha bollato tali affermazioni come «false e oltraggiose, mirate a ferire pubblicamente».
Baldoni, accusato pure di aver montato una campagna social per «screditare» la reputazione di Lively, ha anche citato in giudizio il New York Times, che per primo aveva raccontato gli accadimenti sul set di It Ends With Us, il film dove la coppia ha recitato insieme. «Una narrazione unilaterale», scrivono i legali scagliandosi contro la testata, che ha subito replicato affermando di aver riportato informazioni «meticolosamente e responsabilmente».
Uno scontro che, appunto, continua a fare scintille. Ad esempio, è spuntato un messaggio vocale di Baldoni – reso pubblico al Megyn Kelly Show – in cui racconta di non aver assistito alla prima di It Ends With Us in platea con il resto del cast. Tutt’altro. «In quella che poteva essere una delle notti più belle della mia carriera, sono stato mandato in un seminterrato con amici e famiglia. Non mi era permesso essere visto, lei non mi voleva vicino».
Dall’altra parte, Rolling Stone ha riportato che il team legale di Lively avrebbe accusato gli avvocati della controparte di voler colpevolizzare la vittima. «È la classica tattica del blame the victim per distrarre dalle accuse di questo tipo. Significa invertire la vittima e il presunto autore del reato», si legge nel virgolettato, che richiama l’idea del «se l’è cercata». «Questi concetti normalizzano e banalizzano le gravi accuse di molestie».
Insomma, la questione è destinata ad andare avanti parecchio. Tra poco, nelle sedi preposte.
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