Friuli Venezia Giulia

Biometano a Pagnacco, il sindaco Sandruvi: “Lotteremo per il Nord”


Pagnacco non sembra volere la centrale a biometano, né a Sud né a Nord. Dopo un primo tentativo della società agricola consortile Pagnacco Biometano, il progetto dell’impianto – un finanziamento da 11 milioni di euro per trattare 30mila tonnellate di letame bovino, pollina e liquami, inizialmente pensato a 600 metri dalle case nel Sud del comune – era stato bloccato dalle 3500 firme di un comitato di cittadini, ma non è bastato. La società è tornata alla carica con un progetto più a Nord, ma le frazioni di Modoletto e Fontanabona non si sono fatte attendere, indicendo giovedì sera una riunione all’agriturismo Pividori.

Le preoccupazioni

Presente anche una settantina di persone dal primo gruppo di protesta, che hanno raccontato la loro esperienza nella lotta alla società, sono state ribadite le stesse preoccupazioni del progetto a Sud del comune: traffico aumentato di mezzi agricoli – per i quali sarà cementato un chilometro di strada –, inquinamento acustico e gli odori sgradevoli già annusati in tante altre parti d’Italia; ed è tornata la proposta, ormai quasi prassi, di farsi sentire dalla Regione nella conferenza dei servizi, così come le prime adesioni anche al nuovo comitato.

Il supporto del sindaco

Tra le motivazioni sarebbe forte anche quella contro un paesaggio naturalistico rovinato: “Non possiamo accettare questa cementificazione che si estenderà per sette ettari andando a deturpare il nostro territorio”, hanno detto, dando la loro disponibilità a realizzare i primi striscioni da portare in protesta. Ma soprattutto, i neonati manifestanti hanno trovato un importante alleato nel sindaco di Pagnacco, Laura Sandruvi, che ha dichiarato: “Credo che sia chiaro ormai che si vuole fare questo tipo di impianto nel nostro comune perchè ci sono degli interessi economici in loco da parte dei proponenti. L’amministrazione è vicina a tutti i cittadini. Come abbiamo combattuto per il Sud di Pagnacco, lotteremo per il Nord”. Sandruvi ha aggiunto di aver convocato i capigruppo e di sperare in “una condivisione maggiore rispetto alla volta precedente”. “Bisogna fare modificare la legge – ha concluso –. La volontà della mia amministrazione è questa e non ci batteremo anche in Regione perchè non possiamo subire queste tipologie di insediamenti. Mi auguro che anche il nuovo comitato raccolga migliaia di firme, uniti avremo la forza di far sentire la nostra voce”


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