Emilia Romagna

Biomedicale, le aziende sanitarie modenesi in visita al Tecnopolo e all’ITS di Mirandola

Mercoledì 28 maggio, presso il Tecnopolo TPM Mario Veronesi e l’ITS biomedicale di Mirandola, si è svolta una visita istituzionale congiunta da parte del Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena, Mattia Altini, e del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Luca Baldino. Ad accoglierli, tra gli altri, Giuliana Gavioli Presidente ITS Biomedicale e consigliere delegato del Tecnopolo, il prof. Aldo Tomasi, Responsabile Scientifico del Tecnopolo e del Laboratorio Toxicology and Performances for regulatory compliance (TOP), Massimo Dominici, Responsabile Scientifico del Laboratorio Microscopia Applicata e Biologia Cellulare (MAB), Giorgio Mari Responsabile della Ricerca Industriale del Tecnopolo, e Stefano Cencetti, docente del corso Health Care all’ITS. Insieme ai due DG è intervenuta anche una delegazione del Distretto sanitario e dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola, in particolare la dottoressa Annamaria Ferraresi e il dottor Giuseppe Licitra.

Un momento di conoscenza reciproca ma soprattutto l’avvio di un rinnovato percorso di collaborazione tra il sistema sanitario pubblico e le realtà del territorio impegnate nella formazione e nell’innovazione in ambito biomedicale, con l’obiettivo condiviso di rafforzare la filiera della ricerca e dello sviluppo e valorizzare l’eccellenza del distretto di Mirandola. Eccellenza ben rappresentata da un dato su tutti: su un milione e mezzo di ossigenatori prodotti al mondo, 800mila vengono realizzati a Mirandola.

La ricerca industriale in ambito sanitario rappresenta un’opportunità unica per il nostro territorio – ha dichiarato il DG Ausl Mattia Altini – e la sfida è costruire una filiera rapida, capace di rispondere con tempestività e competenza alle esigenze del mercato. La collaborazione tra sistema sanitario e mondo industriale deve diventare sempre più permeabile, possiamo lavorare a partire dalle esigenze cliniche delle nostre strutture sanitarie per innovare e innovarsi”.

Durante l’incontro, che ha previsto un momento di presentazione dell’attività del Tecnopolo seguito da una visita ai laboratori, è stato sottolineato il valore strategico dell’ITS Biomedicale, dove gli studenti si formano anche lavorando su sfide reali proposte dalle aziende e hanno la possibilità di incontrare direttamente non solo le realtà del biomedicale, italiano ed estero, ma anche il servizio sanitario pubblico che ha un importante settore di ingegneria clinica. Parallelamente nei laboratori del Tecnopolo si sviluppano, ad esempio, ricerche sulle tecnologie per la realizzazione di fibre cave, per creare alternative tecnologiche locali ai grandi gruppi multinazionali, spesso monopolistici, contribuendo alla costruzione di un sistema produttivo più dinamico e competitivo. “Questi spazi – ha aggiunto Giuliana Gavioli, Presidente ITS Biomedicale e consigliere delegato del Tecnopolo – rappresentano un ecosistema che può mettere insieme le esigenze di tutti: imprese, studenti, sanità pubblica e mondo della ricerca”.

Particolare attenzione è stata posta al tema dell’usabilità dei dispositivi, aspetto chiave per le aziende che operano nel biomedicale. Un ambito in cui l’interazione diretta con il sistema sanitario può tradursi in un vantaggio competitivo, agevolando il passaggio dalla progettazione alla sperimentazione clinica.

“L’Azienda Ospedaliero-Universitaria deve essere parte integrante di questa realtà – ha affermato il DG AOU Luca Baldino –. Gli ambiti di collaborazione possibili sono molti: non si tratta solo di avviare progetti, ma di costruire un nuovo tipo di relazione tra l’azienda ospedaliero-universitaria e il distretto biomedicale, capace di generare valore per entrambi”.

Un’alleanza che coinvolge anche il presidio ospedaliero di Mirandola, che sempre più intende sviluppare una vocazione legata all’innovazione e alla sperimentazione clinica in ambiti d’eccellenza, rafforzando il proprio ruolo all’interno del sistema Modena. Anche l’assistenza territoriale può giovare di questa collaborazione, come dimostra il progetto Tele Community Lab, che vede coinvolti Comune di Mirandola, il Distretto sanitario di Mirandola, Tecnopolo, ITS, Clust-ER Health, UCMAN e le imprese biomedtech, uniti alla ricerca di soluzioni integrate per il monitoraggio costante dei pazienti assistiti a domicilio.

“Ci sono spazi per fare cose molto interessanti – ha commentato Altini al termine della visita –. L’avvio di un tavolo di lavoro congiunto e coordinato tra Azienda USL, AOU, Tecnopolo e ITS rappresenta un primo passo verso un accordo che, ampliandosi, diventa l’occasione per una vera startup della collaborazione tra pubblico e privato, sanità e industria, ricerca e formazione”.

Foto di gruppo-36


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