Bimbo schiacciato da una trave a Vibo operato d’urgenza dopo tre arresti cardiaci
Il bimbo di 3 anni e mezzo schiacciato da una trave mentre era al parco comunale di Vibo è stato operato d’urgenza dopo tre arresti cardiaci. Trasferito al Bambino Gesù
VIBO VALENTIA – Un grave incidente ha sconvolto la tranquillità di un pomeriggio al parco comunale: un bambino di soli tre anni e mezzo è stato travolto da una pesante trave in legno, staccatasi improvvisamente da una struttura “Strong Track” presente nell’area verde. Le sue condizioni sono apparse da subito critiche: il piccolo ha subito tre arresti cardiaci, è stato operato d’urgenza allo Jazzolino di Vibo, e successivamente trasferito all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in prognosi riservata.
Il bambino, che pesa appena 14 chili, si trovava con il padre nel parco per un momento di gioco, come tanti altri bambini ogni giorno. L’incidente è avvenuto in pochi attimi: mentre si trovava nei pressi di una struttura in legno destinata agli adulti, una trave si è staccata e lo ha colpito in pieno, schiacciandolo al suolo.
Secondo quanto emerso da alcune testimonianze a seguito dell’incidente, la trave appariva chiaramente instabile e visibilmente staccata, tanto che l’incidente avrebbe potuto coinvolgere chiunque – adulto o bambino – trovandosi nel punto sbagliato al momento sbagliato. Nonostante si trattasse di un gioco non destinato ai più piccoli, come si evince da un cartello segnaletico, la struttura era facilmente accessibile all’interno del parco, senza alcuna delimitazione. Il padre del bambino ha immediatamente soccorso il figlio, mentre venivano allertati i soccorsi, e lo ha trasportato d’urgenza in ospedale, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Successivamente è stato predisposto il trasferito al Bambino Gesù di Roma.
L’episodio ha generato forte commozione, ma anche sconcerto e indignazione tra i cittadini. In molti segnalano una generale mancanza di manutenzione e controllo delle strutture presenti nel parco, alcune delle quali sarebbero ritenute “evidentemente pericolose”. L’area dove si è verificato l’incidente “era frequentata da bambini e ragazzi – ha dichiarato un genitore che ieri si trovava al parco con la famiglia – anche noi siamo stati attratti da queste nuove strutture e ci siamo avvicinati per capirne la funzionalità. Chiunque – ha aggiunto – poteva essere vittima della trave in questione o magari di un’altra”.
La famiglia del bambino, sconvolta, chiede risposte chiare:
“Non è accettabile che una struttura del genere, evidentemente instabile, si trovi in un’area pubblica accessibile a tutti. Quella trave era un pericolo evidente. Nostro figlio è vivo per miracolo.”
Il nosocomio cittadino, dove il bimbo è stato in cura per quasi 24h, è stato raggiunto da centinaia di persone in segno di vicinanza al piccolo malcapitato e alla famiglia. Una particolare attenzione è emersa sin da subito anche da parte del personale medico e infermieristico, di vari reparti, che hanno apportato vicinanza ai genitori visibilmente sotto shock.
Nel frattempo, le autorità competenti hanno avviato accertamenti per stabilire eventuali responsabilità e omissioni, e il parco è stato chiuso al pubblico
Si cercano risposte su quando siano stati eseguiti gli ultimi controlli e su chi abbia autorizzato l’uso e la permanenza di quella struttura nel parco. Il caso ha acceso i riflettori sulla sicurezza degli spazi pubblici, in particolare quelli frequentati da famiglie e bambini. Una struttura non può diventare un rischio mortale. E una semplice passeggiata in un parco comunale non può trasformarsi in una corsa contro il tempo per salvare una vita. In queste ore, tutta la comunità si stringe attorno al piccolo e alla sua famiglia, con la speranza che il bambino possa superare questa prova e tornare presto a casa. Ma resta la necessità, urgente e non più rinviabile, di una riflessione profonda: la sicurezza dei nostri figli non può essere trascurata, mai.
Source link