Billy Corgan e la scena indie: “La tecnica? Un sospetto, non un pregio”
Billy Corgan analizza come la scena indie tenda a diffidare della tecnica chitarristica troppo “pulita” rispetto al rock.
Nel corso di una nuova puntata del podcast The Magnificent Others, il leader degli Smashing Pumpkins, Billy Corgan, ha offerto uno spunto di riflessione interessante su una questione che attraversa generazioni e stili: la differenza di mentalità tra i chitarristi rock e quelli della scena indie.
Lo ha fatto durante una conversazione con Richie Sambora, storico chitarrista dei Bon Jovi, con cui ha ripercorso le rispettive origini musicali.
Un background radicalmente diverso
Sambora ha ricordato con entusiasmo le sue prime esperienze da spettatore, tra cui un concerto dei Black Sabbath nel 1975, quando aveva solo 15 anni. Cresciuto nel New Jersey, racconta di aver avuto un accesso privilegiato a concerti leggendari:
“Potevo tagliare attraverso la palude, arrivare al tunnel del treno in un minuto e mezzo, e da lì a Penn Station sotto il Madison Square Garden. Ho visto tutti quelli che c’erano da vedere: Queen, Led Zeppelin, Deep Purple, David Bowie cinque volte” (Richie Sambora).
Un’immersione totale nella cultura rock degli anni ’70 che, secondo Corgan, ha definito da subito per Sambora uno standard musicale molto alto.
Ed è proprio su questo punto che il leader degli Smashing Pumpkins ha voluto sottolineare una netta frattura culturale con la scena da cui lui stesso proviene.
Il paradosso dell’indie
“Non tutti hanno uno standard alto,” afferma Corgan. “Sai, molti musicisti indie pensano che suonare troppo bene sia una cosa negativa.“
Una frase che racchiude tutta l’ambiguità del mondo indie, dove la tecnica raffinata viene talvolta percepita come artificiosa o sospetta, a favore di un approccio più crudo, viscerale e apparentemente “autentico”.
In quel contesto, l’abilità chitarristica viene spesso guardata con diffidenza, come se la virtuosità tecnica fosse in contrasto con l’integrità artistica.
La reputazione di Sambora nella scena alternativa
Corgan ha però voluto riconoscere a Sambora un merito particolare: essere riuscito a guadagnarsi il rispetto anche nell’ambiente alternativo, un contesto notoriamente critico nei confronti delle rockstar classiche.
“Hai una reputazione molto rispettata nella comunità alternativa. Molti dei musicisti rock vengono percepiti come troppo ovvi, troppo desiderosi di piacere. Ma nel tuo caso è diverso. Le persone sentono da dove vieni. Lo capiscono.” (Billy Corgan).
Un’affermazione che lascia trasparire quanto possa essere complesso il rapporto tra stili musicali e percezione culturale, anche per artisti che hanno già lasciato un segno nella storia del rock.