«Bilancio bene ma guardiamo al futuro. Fermo ha bisogno di certezze e cambiamenti» La sferzata di Febi
FERMO – Il capogruppo de “La città che vogliamo”: «il progetto civico che ci ha contraddistinto in questi nove anni a fianco del sindaco Calcinaro, insieme a Trasatti, ha bisogno di un rilancio e una forte riprogettazione capace di mettere al primo posto idee, condivisione, visione di città prima di uomini e donne che saranno protagonisti. Il percorso è chiaro: non c’è spazio per chi vorrà lasciare tutto immutato e trasformare questa esperienza in una ricollocazione del tutto personale. Questa è la prospettiva politica naturale che ci vedrà attenti e pronti nel valutare cosa fare insieme ai cittadini che ci sostengono e ci hanno votato»
«Bilancio bene ma guardiamo al futuro. La città ha bisogno di certezze e cambiamenti: saremo attenti e pronti». Savini Febi, capogruppo della lista civica di centrosinistra “La Città che Vogliamo” fa il resoconto.
«Il quinto bilancio del secondo mandato dell’amministrazione Calcinaro traccia una linea chiara. Le tre direttrici inserite nel programma sono le stelle polari dell’intervento politico: cultura, turismo e ri-progettazione dei quartieri Campiglione-Molini. Partendo dal lavoro dell’attuale presidente del consiglio Trasatti su musei, teatro, turismo, i due assessorati si sono confermati. La città è ambita meta turistica e i musei raccolgono record. Dunque, centro città con ‘tante luci e poche ombre’ dovute soprattutto alla crisi del commercio e allo spopolamento che sta colpendo tutti i centri storici italiani ed europei. Positiva la pedonalizzazione di piazza e piazzale Azzolino; implementati gli impianti di risalita; progettati l’ascensore per il Duomo e riqualificazione che, ci auguriamo, eliminerà totalmente o in grande parte l’accesso alle auto sotto gli alberi secolari del parco del Girfalco. La piazza, con le partecipi attività di ristorazione, crediamo possa continuare a brillare selezionando solo eventi di alto livello».
«La trasformazione dei due quartieri più fortemente industrializzati in commerciali e residenziali spinti dal nuovo nascente nosocomio coinvolge il progetto di riqualificazione dell’area ex Conceria, che diventerà anche la prima comunità energetica fermana: da luogo ‘dimenticato’ a luogo che unirà i due quartieri con un ponte ciclopedonale: ‘farà il paio’ a quello edificato tra Marina Palmense e Porto San Giorgio che rappresenta un grande traguardo. Sulla costa Nord, gli investimenti a Lido Tre Archi e il waterfront rinnovato all’ingresso di Casabianca aumenteranno la vocazione turistica. Per tali progetti realizzati e condivisi fattivamente insieme, siamo soddisfatti. Ma è necessario anche pensare al futuro. Ciclabili, risalite e ponti ciclopedonali da un lato e dall’altro l’alto numero di incidenti sul nostro territorio, richiedono una rinnovata viabilità, che vada oltre i rallentatori, come suggerito altre volte. Quanto al commercio, le difficoltà nel centro storico, endemiche alla crisi europea, meritano una progettazione più ampia e partecipata con un disegno globale e che possa coinvolgere anche le grandi eccellenze del territorio. Sull’ambiente, la soddisfazione per progetto biodigestore e raccolta differenziata, viene meno riguardo al mancato bilancio ambientale dei vari settori per monitorare risparmi e sprechi. La sostituzione di tutti i corpi illuminanti è un traguardo importante come l’installazione di diverse colonnine di ricarica, ma crediamo sia necessaria una regia condivisa con le associazioni ambientaliste. Sulle strutture sportive rinnovate e aperte, l’attenzione è stata altissima, ma siamo certi che la città sia pronta ad un ulteriore salto di qualità: tavoli di progettazione con le società protagoniste, come da noi auspicato in diverse occasioni. Pnrr e fondi del terremoto, hanno contribuito alla risoluzione di nodi enormi ma si aggiunga, un disegno di modifiche da apportare alla città più concertato in un’idea più globale del nostro territorio. Soddisfazione per quanto realizzato, dunque, ma grande attenzione, da qui a fine mandato, per un disegno futuro per Fermo: il progetto civico che ci ha contraddistinto in questi nove anni a fianco del sindaco Calcinaro, insieme a Trasatti, ha bisogno di un rilancio e una forte riprogettazione capace di mettere al primo posto idee, condivisione, visione di città prima di uomini e donne che saranno protagonisti. Il percorso è chiaro: non c’è spazio per chi vorrà lasciare tutto immutato e trasformare questa esperienza in una ricollocazione del tutto personale. Questa è la prospettiva politica naturale che ci vedrà attenti e pronti nel valutare cosa fare insieme ai cittadini che ci sostengono e ci hanno votato».
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