Biglietti gratis per la Sardegna, i magistrati coinvolti: “Mai fatto indagini su compagnie né favori agli armatori”
Genova. Sono due sostituti procuratori generali presso la Corte d’appello di Genova i due magistrati indagati per presunta corruzione perché avrebbero effettuato diversi viaggi gratis tra Genova e la Sardegna. A parlarne, in un carteggio mail, sono due dirigenti del gruppo Cin, fondato dall’armatore Vincenzo Onorato (oggi guidato dal figlio Achille) entrambi indagati per corruzione. Si tratta di una comunicazione interna dove vengono specificate le gratuità e gli sconti per ufficiali e autorità che viaggiano nelle tratte gestite da Cin ma anche da Moby. Ad un certo punto uno di loro spiega: “Poi ci sono alcune persone di Procura Olbia/Genova che gestisco io, i porti possono fare questi biglietti a Tuo Nome e nelle note mettere mia verifica come ci siamo detti?”.
I due magistrati in questione, iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di corruzione impropria, non hanno al momento ricevuto alcun arrivo di garanzia ma il pm Walter Cotugno, che coordina l’inchiesta partita da una presunta frode nelle pubbliche forniture tra il gruppo Cin e il ministero delle Infrastrutture, ha inviato per quanto riguarda loro gli atti alla Procura di Torino, competente per ciò che riguarda i procedimenti che vedono coinvolti pm o giudici del distretto della Corte d’Appello di Genova.
Uno dei magistrati coinvolti: “Non so nulla e non è chiaro quale sarebbe stata contropartita”
Uno dei magistrati coinvolti dell’inchiesta spiega di “non avere ricevuto nulla e quindi di non avere idea di quale possa essere la contestazione”. Non nega i viaggi in Sardegna ma esclude categoricamente di aver commesso alcun tipo di reato: “Nella mia attività in Procura non mi sono mai occupata di inchieste che riguardino compagnie di navigazione, men che meno ora che sono in procura generale e non faccio indagini”. E conclude: “Anche se fosse vero che mi viene contestato un reato di questo tipo non capisco qualche potrebbe quindi essere la contropartita che possa configurare la corruzione”.
Tra gli indagati uno era già stato processato (e assolto) a Genova
Domani alle 10 intanto cominceranno davanti alla giudice per le indagini preliminari Silvia Carpanini gli interrogatori dei 13 indagati per i quali sono state chieste misure cautelari (si tratta di 9 misure interdittive e 2 arresti domiciliari). I primi a presentarsi davanti alla gip saranno due ufficiali della compagnia Cin accusati di corruzione, falso e frode, Raffaele Laurici (manager di Tirrenia Cin) e Giuseppe Vicidomini, comandante di armamento della Moby. Vicidomini proprio a Genova dodici anni fa era stato processato a assolto dall’accusa di omicidio colposo quando era il comandante della Moby Otta: durante una manovra errata della nave l’auto di una coppia di turisti precipitò e i due persero la vita.
L’inchiesta per corruzione grazie al sequestro di migliaia di mail
L’inchiesta per corruzione, che si è allargata coinvolgendo non solo ammiragli delle capitanerie ma anche forze dell’ordine, funzionari delle Prefetture e appunto due magistrati (gli indagati sono una quarantina) si fonda in particolare su migliaia di mail analizzate e setacciate dagli investigatori della finanza ma il cui utilizzo è oggetto di una battaglia nelle aule di giustizia ancora in corso. Il pm aveva infatti fatto sequestrare in blocco, per poi duplicarli, gli hard disk contenenti tutti gli scambi di posta elettronica delle controllate del gruppo Cin.
La società, assistita dall’avvocato Pasquale Pantano, aveva ottenuto in prima battuta dal Tribunale del riesame l’annullamento del sequestro. Il pm Cotugno, però, aveva ripresentato e ottenuto la nuovamente il sequestro con tanto di notifiche di avviso di garanzia a Gianfranco Annunziata, manager delle società. La Cin si è rivolta di nuovo al Riesame che, questa volta, ha respinto il ricorso. Poi ne ha chiesto l’annullamento dalla Cassazione che, un mese fa, ha accolto l’istanza delle società annullando con rinvio il provvedimento che ora tornerà al Riesame, ma le motivazioni ancora non sono state depositate.