Bibbiano, 3 condanne e 11 assoluzioni: da dove è partita e cosa è rimasto dell’inchiesta Angeli e Demoni
«Giù le mani dai bambini». Recitavano così i tanti cartelli apparsi nel 2019 davanti ai tribunali quando è diventata di pubblico dominio l’inchiesta chiamata Angeli e Demoni. Al centro sei presunti casi di affidi illeciti di altrettanti minori residenti nei Comuni dell’Unione val d’Enza. 14 gli imputati tra ex dirigenti del servizio minori, assistenti sociali e psicoterapeuti. In tanti si erano espressi nel giorni del clamore mediato dell’inchiesta: da tanta parte politica, in particolare di centrodestra, fino a personaggi noti come Laura Pausini e a chi, come Pablo Trincia ha raccontato storie simili, quella raccontata in Veleno della bassa modenese.
L’origine dell’inchiesta
Prima di tutto il luogo: Bibbiano è un centro con poco più di 10mila abitanti a 15 chilometri da Reggio Emilia nella val d’Enza. Poi il tempo. Era il 26 giugno del 2019 quando ventiquattro persone furono messe sotto indagine e sedici di loro furono sottoposte a misure cautelari. Fra questi ci sono amministratori locali, assistenti sociali e psicoterapeuti.
La tesi della procura di Reggio Emilia parte da presunte false relazioni compilate dopo sedute di psicoterapia nella quali sarebbero stati suggestionati minori. I ricordi dei bambini, secondo l’accusa, sarebbero stati alterati per arrivare in alcuni casi anche a indurli ad accusare ingiustamente i genitori di molestie sessuali.
Sotto inchiesta era finito il metodo utilizzato dagli psicologi e dai servizi sociali.
Le sedute avvenivano in una struttura gestita dalla onlus Hansel e Gretel. Il responsabile era lo psicoterapeuta Claudio Foti che è stato al centro dell’indagine, ma ha scelto il rito abbreviato.
Gli accusati hanno parlato di un ingiusto processo alla scienza. Luca Bauccio, difensore della psicoterapeuta Nadia Bolognini: «Crediamo nella giustizia, questo processo è un processo alla scienza. Abbiamo dimostrato che tutto l’apparato probatorio si fonda sulla pretesa di giudicare la psicoterapia del trauma e la libertà di cura. Questo processo segnerà uno spartiacque e dopo la sentenza sapremo se è ancora lecito in Italia curare chi ha subito un trauma».
I processi con rito abbreviato
Claudio Foti, nel 2021, è stato condannato in primo grado a quattro per abuso d’ufficio e lesioni dolose gravi. In appello nel 2023 è stato assolto. Sentenza confermata in cassazione. Sotto inchiesta è finito anche l’allora sindaco del PD, Andrea Carletti. Dal capo di accusa di falso ideologico è stato prosciolto, da quello di abuso d’ufficio è stato assolto a ottobre del 2024 perché ha smesso di essere reato con la riforma della giustizia Nordio. Era indagato per l’assegnazione di spazi comunali e appalti all’associazione Hansel e Gretel.
La sentenza
Sono state assolte in primo grado undici delle quattordici persone imputate. Per loro l’accusa era di aver redatto o creato agevolazioni relazioni false per allontanare bambini dalle loro famiglie e darli in affido.
Per tutti la pm Valentina Salvi aveva chiesto condanne per oltre 70 anni in totale. Per la responsabile dei servizi sociali nella zona di Bibbiano, Federica Anghinolfi, la procura aveva chiesto 11 anni e 6 mesi, più tre anni e sei mesi per altri reati non connessi con un totale di 85 capi di imputazione; 11 anni invece la richiesta erano stati chiesti per Francesco Monopoli.
Assolte da ogni accusa Nadia Bolognini, le psicologhe dell’Ausl, Imelda Bonaretti e Federica Alfieri, le assistenti sociali Annalisa Scalabrini e Sara Gibertini, Marietta Veltri (coordinatrice dei servizi sociali), Maria Vittoria Masdea, Katia Guidetti, educatrici della Creative srl, Valentina Ucchino (neuropsichiatra dell’Ausl), Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni (due affidatarie).
Tre sono state condannate per altri reati. La responsabile dei servizi sociali nella zona di Bibbiano, Federica Anghinolfi, è stata condannata a due anni di carcere per due capi di falso in atto pubblico relativi alla rendicontazione di altrettanti bilanci. Un anno e otto mesi per falso in atto pubblico in una relazione sulle condizioni psicologiche di una bambina per il coordinatore tecnico del servizio, Francesco Monopoli. La neuropsichiatra Flaviana Murru è stata condannata a cinque mesi per rivelazione di segreto, per aver parlato con altri indagati delle domande che le erano state poste in un interrogatorio.
La politica
Centrodestra e Movimento 5 Stelle attaccarono direttamente il Partito Democratico che governava il paese. Il sindaco Andrea Carletti aveva denunciato per minacce e diffamazione decine di hater compreso l’ex M5S Luigi Di Maio. Giorgia Meloni e Matteo Salvini andarono a Bibbiano e accusarono il Pd di essere responsabile dell’accaduto. Ci sono le immagini di Giorgia Melloni all’ingresso del paese con un cartello: «Siamo stati primi ad arrivare. Saremo gli ultimi ad andarcene!». Ne nacque uno slogan: PD, Parlateci di Bibbiano.
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