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Bianca Balti, la denuncia social contro le case farmaceutiche: «Ho il cancro, senza pillole salvavita non posso lavorare»

Bianca Balti ha recentemente condiviso una notizia che ha commosso i suoi follower: il tumore ovarico, diagnosticato la scorsa estate, è in remissione. Dopo un intervento chirurgico a settembre e cicli di chemioterapia, la modella di Lodi sembrava aver ritrovato la serenità, tornando al lavoro e persino conquistando la copertina di Vogue Adria. «A settembre pensavo che sarei morta. Otto mesi dopo, tre mesi di remissione e sono sulla copertina di Vogue Adria. Dammi un pizzicotto per favore… Sono troppo fortunata», aveva scritto sui social, celebrando il suo ritorno alla vita e alla carriera.

Ma la gioia per la guarigione è stata offuscata da un nuovo ostacolo: la mancanza di farmaci salvavita essenziali per la sua salute. In un lungo sfogo condiviso tra le Instagram Stories, Bianca Balti ha denunciato con toni accorati la difficoltà di reperire i medicinali necessari, puntando il dito contro le aziende farmaceutiche.

Bianca Balti la denuncia social contro le case farmaceutiche «Ho il cancro senza pillole salvavita non posso lavorare»

Instagram Stories @biancabalti

«Di solito non lo faccio, ma ho esaurito la pazienza e il tempo», ha esordito la modella, taggando direttamente le aziende responsabili. «Sono una paziente oncologica. I farmaci che sto aspettando non sono facoltativi, mi salvano la vita. Ho una carriera, una vita e delle responsabilità» ha scritto, sottolineando l’impatto della situazione sulla sua quotidianità. La modella, che per lavoro deve viaggiare frequentemente, ha aggiunto: «Non posso farlo in sicurezza senza le pillole che mi state negando».

La frustrazione della top model emerge con chiarezza nel suo racconto di ore trascorse al telefono senza ottenere risposte: «Nessuno si assume la responsabilità. Nessuno se ne occupa. State deludendo i pazienti proprio quando hanno più bisogno di voi. Ed è inaccettabile». Un problema, quello della carenza di farmaci, che non riguarda solo lei, ma migliaia di pazienti oncologici, anche negli Stati Uniti, dove Balti vive.

La denuncia di Bianca Balti non è solo uno sfogo personale, ma un grido per richiamare l’attenzione su un problema che colpisce molte persone in situazioni simili. La difficoltà di reperire certi farmaci mette a rischio la salute di tanti. Ma la sua determinazione a non arrendersi, né alla malattia né alle difficoltà burocratiche, è un messaggio potente per chiunque affronti sfide simili.


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