Beyerdynamic venduta ai cinesi, ma la produzione resta in Germania
Beyerdynamic viene acquisita dalla cinese Cosonic, ma mantiene produzione e sviluppo in Germania: continuità tecnica garantita, apertura ai mercati asiatici.
Beyerdynamic, marchio storico della tecnologia sonora tedesca, cambia proprietà dopo oltre cento anni di gestione familiare. Fondata nel 1924 da Eugen Beyer a Berlino, l’azienda è stata acquisita dal gruppo cinese Cosonic International per una cifra intorno ai 122 milioni di euro.
Una transizione “strategica” ma senza rivoluzioni interne
Il passaggio alla proprietà cinese è stato presentato come un’alleanza industriale, non come una resa. A sottolinearlo è Richard Campbell, managing director di Beyerdynamic per il Nord America, che ha parlato di un’opportunità per fare le cose “più in grande, meglio e oltre” rispetto a quanto reso possibile finora dalla struttura familiare tradizionale.
La priorità, ha spiegato Campbell, resta quella di rafforzare la presenza globale dell’azienda, in particolare in nuovi mercati come la Cina, dove la rete distributiva di Cosonic potrebbe aprire nuove prospettive. Per farlo, secondo la dirigenza, servivano investimenti che la precedente governance non era più in grado di sostenere.
Produzione e sviluppo: la Germania resta il cuore operativo
A calmare le prevedibili preoccupazioni dei professionisti e appassionati europei è la conferma che l’85% della produzione Beyerdynamic continuerà a essere realizzata in Germania, nello stabilimento di Heilbronn. Rimane tedesco anche il reparto Ricerca e Sviluppo, così come l’intero management team, con l’obiettivo dichiarato di preservare la coerenza tecnica e culturale del brand.
Questo elemento è tutt’altro che secondario: la reputazione di Beyerdynamic nel settore si basa da sempre su standard di costruzione elevatissimi, affidabilità tecnica e un know-how progettuale che affonda le radici nella tradizione manifatturiera tedesca.
Cosonic: un partner con esperienza nella componentistica
Cosonic International è un nome meno noto al grande pubblico, ma attivo da anni come produttore OEM di componenti per vari marchi audio. La sua esperienza nella produzione su larga scala è vista da Beyerdynamic come una risorsa, più che un rischio, in grado di supportare l’espansione del catalogo e la capacità distributiva.
Secondo la visione condivisa dalle due aziende, non si tratterà di uno snaturamento dell’identità di Beyerdynamic, bensì di una collaborazione strategica, capace di rafforzare le sue tre aree di riferimento: audio professionale, consumer audio e gaming.
Una storia lunga un secolo che guarda avanti
L’annuncio dell’acquisizione arriva in un momento di rinnovata vitalità per Beyerdynamic. L’azienda ha da poco presentato due nuovi modelli di cuffie da studio, le DT 770 Pro X e DT 990 Pro X, pensate per il mercato professionale, segno che lo sviluppo di nuovi prodotti continua con coerenza rispetto alla sua tradizione tecnica.
Nel settore consumer, l’azienda ha puntato recentemente sulle cuffie wireless Aventho 300, posizionate nella fascia alta del mercato, a testimonianza di una volontà di innovare anche al di fuori del mondo strettamente professionale.