Società

Bernini: “Scuola e Università pilastri di una società del rispetto”

Nel corso dell’evento “Oltre l’Azzurro”, organizzato da Telefono Azzurro, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha sottolineato il valore centrale delle istituzioni educative nel contrasto al disagio minorile.

Nel suo messaggio, ha ribadito che scuola e università non sono soltanto luoghi deputati alla trasmissione del sapere, ma veri e propri motori di progresso sociale. “All’Università – ha evidenziato – non è affidato solo il compito di preparare professionisti capaci, ma anche quello di diventare protagonisti qualificanti dell’equilibrio sociale”. Nel ricordare i 38 anni dalla nascita di Telefono Azzurro, Bernini ha riconosciuto il ruolo dell’associazione, trasformata in un soggetto di crescita collettiva oltre che in una rete di protezione per i minori.

Le sfide delle nuove tecnologie e la prevenzione

Il discorso della ministra ha posto l’accento sull’effetto delle nuove tecnologie nel mondo dell’infanzia, ribadendo la necessità di tenere alta l’attenzione sugli strumenti di prevenzione. “Saper cogliere i cambiamenti è indispensabile – ha dichiarato – perché sono i bambini, sempre, le prime vittime di ciò che è sbagliato nel nostro vivere insieme”. Secondo Bernini, il dibattito pubblico deve continuare a confrontarsi con i rischi emergenti, a partire dall’utilizzo non consapevole degli strumenti digitali, puntando su una rete di supporto che unisca istituzioni, famiglie e comunità educante.

Università, società civile e responsabilità collettiva

Richiamando anche l’incontro avvenuto nei giorni scorsi con il ministro degli Esteri Antonio Tajani e i piccoli palestinesi curati in alcuni ospedali romani, Bernini ha rimarcato come la tutela dei minori sia un dovere che riguarda tutti. “Difendendo loro possiamo difenderci tutti”, ha sottolineato. Per questo, ha rilanciato l’importanza dell’interazione tra università, società civile, mondo delle imprese e mondo del lavoro, da considerare una risorsa imprescindibile. La ministra ha infine ribadito che costruire una società del rispetto non rappresenta un’astrazione ma un obiettivo concreto, da perseguire quotidianamente a partire dall’educazione dei più piccoli: “Cresciamo con loro”.


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