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Beppe Convertini: «Sono fiero di essere un “uomo medio”: non sono Fiorello, ma faccio il mio lavoro con professionalità. Il matrimonio? L’amore per mia madre mi fa sentire completo»

Se Beppe Convertini ha scelto di mettersi alla prova sulla pista di Ballando con le Stelle il merito è anche di sua madre: «Il giorno in cui mamma ha compiuto 88 anni Milly mi ha telefonato prima dell’ora di cena: ho i visto i suoi occhi che brillavano che mi dicevano di andare assolutamente a fare Ballando, così non ho potuto che rispondere a Milly di sì», racconta Convertini che, benché sia consapevole di non essere nato per ballare, sta comunque provando a fare del suo meglio. «Dopo che è morto mio padre è capitato che, una volta portato il lutto, improvvisassi qualche passo di danza a qualche cena con mamma: lo ha sempre saputo che non ero portato, eppure ha voluto che partecipassi lo stesso», riprende Convertini, 54 anni, conduttore alla guida di Uno Mattina in Famiglia e due gatti, Geneve e suo figlio Giulio, ai quali è legatissimo.

Che è momento è questo per lei?
«Molto impegnativo, ma bellissimo. È un periodo di sfida perché per me ballare rappresenta questo: una sfida con me stesso per provare a migliorare. Sono andato nel programma per provare a imparare, anche se non è facile: ci sono dei muscoli del mio corpo che non erano mai stati interpellati prima di Ballando e che ora sono i miei più grandi alleati».

La giuria non è molto entusiasta di lei: fino alla terza puntata ha ricevuto diversi zero, ma lei ha scelto di prenderla con ironia. Era la mossa giusta?
«La giuria fa il suo mestiere, non le recrimino nulla. Dal canto mio l’autoironia è fondamentale, soprattutto perché non so ballare. L’importante è che dall’altra parte ci siano sempre rispetto, educazione e garbo, altrimenti non è possibile giocare».

Selvaggia Lucarelli l’ha definita un uomo medio, uno di quelli che guardi in tv e non ti ricordi come si chiama: ci ha sofferto?
«Io in realtà sono figlio di un uomo medio, che non c’è più da 35 anni, e di una donna media. Papà era un camionista e mamma una casalinga che confezionava i vestiti per i vicini riuscendo ogni tanto a guadagnarci qualcosina. I miei nonni, sia materni che paterni, erano contadini e le rispettive mogli altrettanto. Vengo dalla provincia, che per me è autentica, generosa e laboriosa, e da tanti sacrifici per arrivare alla fine del mese. Mi ritengo una persona con dei valori molto forti e solidi ed è per questo che, quando sono stato definito così, col senno di poi ho pensato che fosse un complimento».

Beppe Convertini e Veera Kinnunen.

Beppe Convertini e Veera Kinnunen.Marco Provvisionato / ipa-agency.net


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