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Belén Rodríguez compie 40 anni. La paura in Argentina, la «valigetta» con cui arrivò in Italia e l’amore con De Martino

Dei 40 anni che Belén Rodríguez compie il 20 settembre ne conosciamo un po’. Sappiamo, per esempio, che ha partecipato all’edizione dell’Isola dei Famosi del 2008. Poi sappiamo dei suoi amori: il calciatore Marco Borriello, Fabrizio Corona, Stefano De Martino, Andrea Iannone, Antonino Spinalbese. Sappiamo che ha due figli: Santiago e Luna Marì. L’abbiamo vista in tanti programmi tv, la vedremo ancora, per esempio su Real Time con Amore alla prova.

Da quando naufragò sull’Isola è sempre stata sotto i nostri occhi: la fine della relazione con Borriello, le immagini di lei abbracciata a Corona a Formentera, De Martino che ruppe il fidanzamento con Emma perché si era innamorato di lei (e infatti si sposarono nel 2013). E poi Belén presentatrice al Festival di Sanremo che lasciò intravedere tra i veli dell’abito da sera un tatuaggio a farfallina.

Leggendo, infine, dell’amore breve con Spinalbese e del ritorno di fiamma (presto spenta di nuovo) con De Martino, però, sono troppe le cose di Belén Rodríguez che vanno perse. Per esempio quella «valigetta e 180 euro in tasca» con cui è arrivata in Italia. Ma prima ancora, la pistola puntata alla testa che le fece decidere di lasciare l’Argentina.

Al Corriere della Sera ha detto che da piccola era una bambina che amava mettersi in mostra: «La domenica facevamo i pranzi in famiglia e c’era sempre in programma un mio show, una mia coreografia di ballo, i miei fratelli erano gli addetti agli effetti speciali, a fine esibizione mi facevano cadere dall’alto le foglie secche per dare un tocco glamour».

Vivevano in campagna da quando avevano perso la casa per la profonda crisi economica che aveva investito il Paese. Sua mamma, «la donna più bella che io abbia mai visto», era insegnante per bambini disabili. Il padre, raccontò Belén qualche anno fa, frequentava la chiesa protestante: «Noi figli avevamo molti divieti, tra cui vedere programmi televisivi con contenuto mondano e non religioso e quindi guardavamo La casa nella prateria».

Si arrangiavano: «A 18 anni distribuivo volantini del cinema per strada. A 19 facevo la pizzaiola in un ristorante». In questa vita semplice, trascorsa non lontano da una favela e dove il tocco glamour per i giochi di bambina era stato una cascata di foglie secche, piombò la violenza: «Un giorno arrivano da noi in 8, armati e drogati di colla. Io ero in giardino, mi prendono per i capelli, mi trascinano dentro. Ci legano, pistole puntate alla testa e ci rubano tutto: dalle tazzine di caffè alle forchette. Dalla televisione alle lenzuola». È il giorno in cui decise di andarsene dall’Argentina.

Prima tappa Riccione, Italia, con altre 7 ragazze, tutte senza permesso di soggiorno, istruite su cosa dire in caso di fermo. Aveva un contratto da modella ma faceva la ragazza immagine. Dopo i provini, la tv e la carriera decollò: con i primi soldi, regalò ai genitori una casa dotata di cancelli e sistema di sicurezza.

Nella valigetta di Belén Rodríguez che compie 40 anni è racchiusa oggi la saggezza che non la fa tremare per il tempo che passa: «Il corpo giovane ha pensieri giovani, il corpo maturo ha pensieri maturi». C’è la consapevolezza di una donna che contro il luogo comune dell’amore inteso come incontro di due metà della mela ribadisce: «Io sono una mela intera». C’è la sensazione di «aver vissuto mille vite».

C’è la malinconia, «l’anima dell’extracomunitario, in Italia mi sento a casa, ma ho lasciato le mie radici e quella malinconia rimane».


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