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Bce, dai dazi rischi per la stabilità finanziaria Ue. JPMorgan: Dimon, rischi significativi da dazi e tenuta economia

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Ue: accordo raggiungibile, sforzi tutti sul negoziato

La Commissione europea sta continuando a negoziare intensamente con gli Stati Uniti la partita sui dazi commerciali, con incontri che proseguono in queste ore, ha preparato una lista di nuove contromisure nell’ipotesi di un mancato accordo di principio, ma in ogni caso non intende farle scattare prima della scadenza del primo agosto, l’ultima fissata da Washington per raggiungere una soluzione negoziale. Lo ha riferito un portavoce della commissione Ue, Olof Gill durante la riunione di metà giornata con la stampa a Bruxelles.

“Chiaramente pensiamo che un accordo di principio sia raggiungibile. Concentriamo tutti i nostri sforzi su questo” e “se non lo pensassimo”, che un accordo è fattibile “non avremo fatto tutti questi sforzi”, ha detto.

Nuovi colloqui si sono svolti ieri e un altro è previsto oggi, mentre una delegazione tecnica è appena ripartita per Washington, ha riferito. Dopo la scadenza dei termini, se sarà necessario, Bruxelles è pronta a fare approvare immediatamente un secondo pacchetto con la lista di contro-dazi da 72 miliardi di euro, che è stato comunicato già ieri agli Stati membri.

Questa procedura dispone di una certa agilità, dato che tecnicamente la Commissione propone la lista ai rappresentanti degli Stati membri per l’attivazione, generalmente entro 24 ore, e può essere bloccata solo se è contraria una maggioranza qualificata di Paesi.

JPMorgan: Dimon, persistono rischi significativi come dazi e tenuta economia

JpMorgan Chase ha chiuso il secondo trimestre con utili e ricavi in calo, riflettendo un difficile confronto con lo scorso anno, quando la banca aveva registrato una componente di profitto una tantum. La banca newyorkese nei tre mesi chiusi a giugno ha riportato un utile netto in calo del 17% a 14,99 miliardi di dollari, 5,24 dollari per azione, rispetto ai 18,15 miliardi, o 6,12 dollari per azione, dello scorso anno. Il fatturato netto è stato di 45,7 miliardi di dollari, in calo del 10%. Il reddito netto da interessi è stato di 23,3 miliardi di dollari, in crescita del 2%. I ricavi reported sono scesi dell’11% a 44,9 miliardi, mentre quelli managed sono calati del 10% a 45,68 miliardi. Le masse gestite sono salite del 18% a 4.300 miliardi di dollari. “Ciascuna linea di business ha registrato una buona performance”, ha commentato il presidente e ceo Jamie Dimon, sottolineando come “L’economia statunitense è rimasta solida nel trimestre. La finalizzazione della riforma fiscale e la potenziale deregolamentazione sono positive per le prospettive economiche, tuttavia persistono rischi significativi, tra cui le tariffe e l’incertezza commerciale, il peggioramento delle condizioni geopolitiche, gli elevati deficit fiscali e i prezzi elevati degli asset. Come sempre, speriamo nel meglio, ma prepariamo l’azienda a un’ampia gamma di scenari”.

Tregua armata sui dazi: nuove contromisure Ue per 72 miliardi

 Ursula von der Leyen e Donald Trump al World Economic Forum, in una foto del 2020

La fondina resta chiusa, ma i colpi sono contati. Ancora scottata da un’intesa che – per stessa ammissione pubblica del capo negoziatore Maros Sefcovic – “sembrava vicina”, l’Europa ha scelto una tregua semi-armata. Il bazooka anti-coercizione, evocato da mesi come ultima ratio, resta un avvertimento e a prendere forma è invece la seconda lista di controdazi. Seppur alleggerita con cura diplomatica per colpire i pezzi da novanta del made in Usa fino a 72 miliardi di euro. Una pressione “calibrata” per non far saltare il tavolo e, al contempo, non farsi cogliere impreparati dal no deal.

Dall’altra parte dell’Atlantico, però, Trump marcia senza ripensamenti, rilanciando la narrazione del grande saccheggio. “Gli Stati Uniti sono stati derubati da amici e nemici, nel commercio (e nell’esercito!), per decenni”, ha tuonato di nuovo rilanciando la promessa di “fare ciò che è giusto per l’America”. Un affondo smussato più tardi da un accenno alla possibilità di “dialogo”.


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