Bbva-Sabadell, sulla fusione deciderà il Governo spagnolo
La decisione finale sull’Ops lanciata da Bbva su Banco Sabadell è definitivamente nelle mani del Governo spagnolo, che a partire da martedì 27 avrà un mese di tempo per negare o porre condizioni all’operazione. La svolta è arrivata martedì sera con la decisione formale del Ministero dell’Economia di non dare il via libera al deal e di avvalersi invece della facoltà di trasferire il dossier all’esame del Consiglio dei ministri.
La doppia analisi
Il coinvolgimento del Governo è conseguenza di una legge spagnola che prevede, nel caso che l’esame dell’Antitrust risulti complesso e richieda una doppia fase di analisi, il trasferimento del dossier al Ministero dell’Economia e poi al Consiglio dei ministri. Pur non potendo intervenire direttamente sull’acquisizione, in base alla normativa iberica il Governo può bloccare o condizionare la fusione tra le due banche. Se le condizioni fossero onerose per il Bbva, sfumerebbero gran parte delle sinergie ipotizzate e ciò renderebbe anti-economica l’offerta di scambio che quindi potrebbe essere ritirata.
Il vento contrario
È presto per dire come si esprimerà il Governo Sanchez anche se negli ultimi 13 mesi – tanto è il tempo che è trascorso dal momento del lancio dell’Ops – sono state numerose le prese di posizione contrarie all’operazione da parte di vari ministri dell’esecutivo di Madrid.
L’Antitrust spagnolo, dopo la fase 2 di indagine, aveva approvato l’aggregazione accettando una serie di rimedi e modifiche controproposte da Bbva, in particolare riguardo al mantenimento degli attuali livelli di erogazione del credito ai clienti di Sabadell. Ma al Ministero dell’Economia queste garanzie non sono bastate e ieri è stato deciso che ora sarà il Governo in sessione plenaria ad assumere la decisione finale. Per l’esecutivo Sanchez si tratta di una scelta politica che pare destinata, oltre che a generare possibili contenziosi giuridici da parte di Bbva e a interventi della Ue, a condizionare il futuro riassetto del sistema bancario spagnolo. Ma la linea del Governo pare chiara: se le élite finanziarie protesteranno, il popolo è invece a favore della bocciatura della fusione.
La consultazione popolare
Non è un caso che sull’aggregazione tra Bbva e Sabadell il Governo abbia indetto una inedita consultazione popolare di due settimane, a cui poteva partecipare qualunque cittadino chiamato a esprimersi in nome «dell’interesse strategico» della Spagna. L’esito della consultazione, che offrirà solo un parere non vincolante, non è stato ancora reso noto in modo dettagliato. Ma in Spagna danno per scontato che la stragrande maggioranza di chi si è espresso lo abbia fatto per criticare l’operazione. L’esecutivo prenderà liberamente la sua decisione sulla bagse di una norma vigente. Ma a destare varie perplessità negli ambienti finanziari è stata l’atipica scelta della consultazione pubblica, che a molti osservatori iberici è parsa come l’innalzamento di uno scudo populista utile e propedeutico a giustificare il successivo intervento del Governo contro la fusione tra Bbva e Sabadell.
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