barriere architettoniche e studenti isolati alla Rodari, i genitori chiedono un intervento del Comune – Torino Oggi
Le mamme dei bambini della scuola elementare Rodari di corso Benedetto Croce denunciano problemi di accessibilità per chi soffre di disabilità motorie: studenti costretti a mangiare fuori dalla sala mensa e intere classi chiuse nelle loro aule per consumare i pasti; ma anche problemi per poter accedere alla biblioteca e alla palestra.
Struttura accessibile solo al piano terra
La struttura, infatti, risulta totalmente priva di un ascensore o di un montacarichi, garantendo la piena accessibilità solamente al piano terra e non a quelli superiori. Una situazione ormai insostenibile per molti genitori che si sono radunati in una petizione, oggi presentata all’amministrazione comunale, per chiedere una soluzione definitiva al problema e garantire l’ingresso di ogni spazio della scuola a tutti i bambini.
“La mia bimba ha un’invalidità motoria, come genitori abbiamo fatto insieme questa petizione perché vogliamo che la scuola sia di tutti – ha spiegato Federica Lo Franco, tra le prime firmatarie della petizione – Oggi la scuola non è accessibile ai bambini con disabilità perché ha scale senza ascensore, non ci sono discese se non esterne per entrare nell’edificio. Anche solo per chi ha avuto fratture ci sono problemi negli spostamenti e non possono accedere a molti locali come la biblioteca, la mensa, la sala informatica e la palestrina. La classe di mia figlia mangia in aula da quattro anni, ma anche altri bambini che sono impossibilitati vengono isolati dal gruppo e mangiano da soli“.
“Situazione brutta da vivere e vedere”
“Ormai siamo quasi nel 2025 ed è una cosa molto brutta, da vivere e vedere –continua Federica – Ieri la classe di mia figlia ha fatto lo spettacolo di natale, ho dovuto portarla io in braccio per permetterle di fare la recita con i suoi compagni. Vorremmo che tutti potessero vivere la scuola in maniera libera e serena, i bambini soffrono questa situazione vivendo la disabilità in maniera complicata ed essendo esclusi dal gruppo. È una struttura pubblica, i locali devono essere tutti accessibili e a tutti, perché l’inclusione non è solo una parola ma bisogna viverla“.
Nonostante l’urgenza, una risposta immediata sembra essere lontana soprattutto perché i costi per un ascensore sarebbero molto elevati, spesa a cui il comune di Torino stima un costo di circa 150mila euro. Risorse che quindi farebbero fatica a essere reperite nell’immediato, nonostante recentemente un privato si fosse anche reso disponibile a donare uno dei suoi ascensori. Una bella proposta ma che non potrà trovare spazio nella scuola Rodari, in quanto il mezzo consentirebbe una sola rampa di scale non potendo curvare all’interno dell’edificio.
Salerno prova a rassicurare le famiglie
Per il caso c’è stata anche un po’ di sfortuna che ha giocato contro la richiesta delle mamme, ma l’assessorato alle Politiche Sociali assicura che il progetto verrà “inserito nel piano triennale delle opere pubbliche per trovare una soluzione definitiva“, come spiega l’assessore Carlotta Salerno che poi aggiunge: “In questo caso reperiremo le risorse mettendo l’opera nel budget del bilancio comunale, cercando di risolvere il problema velocemente“.
Ma il caso ha sicuramente aperto il dibattito politico tra i banchi dei consiglieri comunali, dove specialmente il centrodestra e gli ex grillini attaccano l’amministrazione. “Quando si spendono milioni per il capodanno magari pensiamo a spenderne anche per risolvere questi problemi, sono situazioni importanti da risolvere“, ha commentato il capogruppo del M5S Andrea Russi.
Opposizioni all’attacco
“Trovo molto deprimente e mi abbatte moralmente anche solo arrivare ad occuparsi di un problema che, vivendolo in prima persona, davo per scontato – ha aggiunto il consigliere di Torino Libero Pensiero Pino Iannò – L’amministrazione avrebbe dovuto occuparsene prima di arrivare a questo punto, questa è una commissione politica e allora che la politica si occupi di qualcosa. Quali sono le priorità che impediscono di dare il via a un piano di risposta su questo tema nelle scuole? Non si può aspettare un privato che faccia la donazione. Ma poi vorrei sapere se la città ha fatto una mappatura di quante sono le scuole che hanno questo problema, perché bisogna agire e risolvere queste situazioni.”
“Istat dice che il 39% delle scuole a Torino hanno problemi sull’abbattimento di barriere architettoniche, so di altre storie in cui sono le mamme a portare i figli in palestra – ha spiegato il consigliere della Lega Giuseppe Catizone – Il problema non è il quanto, ma il quando verranno risolti questi problemi. Il nostro bilancio è vasto, quindi il problema è la volontà politica. L’assessore ha il sostegno in questa lotta di tutte le forze politiche, quindi gradirei che le mamme uscissero dal Municipio con almeno una certezza perché questa situazione non è nemmeno concepibile, servono risposte“.
Agli attacchi non è infine mancata la replica, soprattutto riguardo i temi dei fondi Pnrr e della mappatura delle scuole: “La scuola è anche frutto di organizzazione interna, quindi gli spazi vengono utilizzati in base a come vengono organizzati, per questo siamo in contatto costante con i dirigenti per verificare in ogni scuola che l’accessibilità, in base all’organizzazione delle attività, sia funzionale per gli studenti“, ha replicato l’assessore Salerno.
“Insieme al consigliere Camarda, a marzo, avevamo incontrato le mamme che poi decisero autonomamente di portare avanti una petizione, iniziativa a cui non posso avere nulla da ridire ma non si può neanche dire che non ci sia stato un dialogo con me. Ho cercato un privato perché era stata rilevata questa possibilità dalla nuova dirigente scolastica. I fondi del Pnrr hanno interessato specialmente il rifacimento dei servizi igienici, un tema che caratterizza anche l’accessibilità. Garantisco il mio impegno per essere certa che questo intervento venga fatto nel minor tempo possibile“, ha infine concluso Salerno.