Marche

«Barricati nei negozi per i maranza»

ANCONA A piazza Roma sono tutti stanchi. È una piacevole mattinata di luglio e dopo giorni il caldo, ha finalmente dato tregua ai commercianti, baristi e ai bancarellari che lavorano in piazza. La vita va avanti come sempre, in uno dei luoghi gioiello della città. C’è mercato, qualche bambino improvvisa due tiri a pallone. Di pomeriggio, però, le cose cambiano e la piazza diventa centro di spaccio, preda di baby maranza, per la maggior parte minorenni, che litigano tra loro, lanciano petardi e bottiglie vicino alle vetrine dei negozi, importunano ragazze che passeggiano da sole o mamme che portano a spasso i bimbi. «Siamo stanchi di lavorare così», denunciano i negozianti, e sperano che qualcuno faccia al più presto qualcosa.

L’episodio

 L’ultima rissa è avvenuta solo due giorni fa.

Intorno alle 19 un gruppo di adolescenti ha seminato il panico tra gli avventori della piazza. Il parapiglia si è svolto poco lontano dalla fermata dell’autobus, dal lato dell’ex Rettorato, luogo che sembra essere il punto di ritrovo dei giovani criminali.«Si ritrovano lì nel pomeriggio, dopo la scuola o il mare. Organizzano le serate e si dividono i guadagni dello spaccio. Spesso le liti nascono proprio perché non ci si mette d’accordo sulle ripartizioni dei soldi», spiega Fabio Paolinelli, proprietario dell’edicola. «Quando è avvenuta la rissa, l’altra sera, avevo il negozio pieno e stavo servendo dei clienti, ho sentito solo i rumori e poi ho visto passare il camion dei militari, intervenuti per fermare le botte. So che sono volate anche delle bottiglie», spiega Carlo, che lavora come commesso da Scout.

«Comunque non è la prima volta che succede una cosa del genere. Le risse sono all’ordine del giorno qua. A volte siamo costretti a bloccare le porte del negozio e a chiuderci dentro ed è un bel problema per i clienti». Sempre da Scout ormai da diverso tempo le porte del magazzino, che affaccia su via Menicucci sono sprangate, perché altrimenti, nei giorni particolarmente caldi, sale l’odore delle sostanze. Non sono solo stranieri, per la maggior parte si tratta di giovani italiani di seconda generazione. Sono disperati anche dalle parti della profumeria Galeazzi «Ci tirano bottiglie e petardi davanti alla vetrina, accanto a dove sono esposti i profumi. Così si rischia un incendio», dice il commesso, Antonello Lupo.

E la polizia? «Secondo me possono fare poco – continua Lupo- i ragazzi sono per la maggior parte minorenni. Li fermano, li identificano e il giorno dopo sono di nuovo tutti qui». «Vedo che comunque la polizia gira, spesso anche in borghese», è la speranza di Paolinelli. Anche Desiré Montedoro e Giada Breccia, le due bariste del bar Piccadily, si sentono poco sicure. «L’altro giorno, intorno alle 21, tornavo a casa dopo un turno di 10 ore. Sono andata a prendere l’autobus davanti al Rettorato e un gruppetto di loro ha iniziato ad importunarmi. Sono sfinita, non è possibile che ci disturbino persino all’uscita del nostro luogo di lavoro».




Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »