Bari, ‘Cosyne carine’ e l’amore di Sabrina per l’argilla
Le cose importanti della vita succedono sempre mentre stai facendo qualcos’altro. Un modo di dire, ma la realtà è piena di esempi che ne danno conferma. A Sabrina Antonacci è successo così: mentre preparava un esame per l’università, si è trovata a maneggiare per la prima volta l’argilla. “E ho capito che mi piaceva molto”, dice. Lei ha 20 anni e studia Design al Politecnico di Bari, ma è anche l’anima dietro Cosyne Carine: un marchio che ha ideato e messo in pratica, realizza piccoli oggetti in argilla. Piattini e portacandele, orecchini, collanine e piccoli vasi, ma soprattutto cuff. Gli anelli colorati che si mettono all’orecchio – senza bucarlo – e che vanno tanto di moda. Tutto realizzato con argilla auto indurente: Sabrina non ha ancora un forno a disposizione, ma promette che sarà quello il suo prossimo obiettivo. Intanto realizza tutto a mano, e ci ha messo un po’ per capire che l’artigianato poteva essere una fonte di guadagno, nonostante gli impegni universitari. “All’inizio realizzavo oggetti per la mia camera, sono state le mie amiche a dirmi di provare a far conoscere quello che facevo”.
Il web ci ha messo del suo, e mentre Sabrina Antonacci continuava a raffinare le sue idee e inventarne di nuove, ha provato a lanciarsi su Instagram. È andata bene, tanto che il passo successivo è stato Vinted. E lì i suoi lavori piacciono: “Da settembre ho fatto 180 vendite, in Italia e all’estero”. I cuff – che sono gli oggetti più venduti – partono da Bari e arrivano anche in Francia, Spagna e Germania, oltre che al Nord Italia (“vendo quasi tutto lì”, precisa). Sono coloratissimi e fantasiosi, li chiedono soprattutto i più giovani – “la maggior parte dei clienti hanno fra i 18 e i 30 anni” – e si possono anche personalizzare. Sabrina continua a studiare Design e a realizzare le sue Cosyne Carine, vuole passare presto agli oggetti in ceramica e intanto la si può trovare anche in qualche mercatino. Si è messa a servizio della sua passione e ne ha fatto un lavoro. Una passione che non sapeva neanche di avere, prima di quell’esame di Disegno industriale all’università. Perché alla fine va così: l’intuizione arriva quando meno te l’aspetti, l’importante è saperla riconoscere e assecondarla.



