Bari, consegnate a Francesca Albanese le chiavi della città
“Sono onorata di ricevere queste chiavi, sappiate che intendo usarle”. Lo ha detto Francesca Albanese relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, sanzionata dagli Stati uniti perché accusata di promuovere una campagna politica ed economica contro gli Usa e Israele, ricevendo dal sindaco di Bari, Vito Leccese, le chiavi della città. La cerimonia è in corso nel teatro Piccinni.
“Questo è un gesto simbolico – ha detto Leccese – per affermare che Bari è al fianco di Francesca Albanese relatrice speciale delle Nazioni Unite oggetto di sanzioni. Il nostro Paese, purtroppo, non è tra quelli che hanno riconosciuto lo Stato Palestinese. “Non è ancora il tempo dello Stato Palestinese”, dice il Governo italiano e lo conferma il ministro Tajani in un’intervista pubblicata ieri dal Corriere della sera. Il ministro, pur ammettendo l’importanza formale e sostanziale del riconoscimento, sostiene che non ci siano ancora i presupposti concreti. Ma allora mi chiedo, se non ora quando? Una domanda che, nella sua semplicità, racchiude tutta la potenza di un’azione agognata, urgente, necessaria. Grazie Francesca, perché le tue parole, in questi mesi, ci hanno restituito fiducia negli esseri umani. Grazie e benvenuta a Bari”.
“Queste chiavi sono simboliche – ha detto Albanese – ma le sanzioni americane non sono un atto simbolico, non hanno precedenti, creeranno il congelamento di tante mie relazioni, sono tecniche di intimidazioni mafiose, ma io so come reagire. Schiena dritta, testa alta e assieme. È il solo modo per resistere alle intimidazioni – ha detto – Da figlia del Sud conosco bene le piaghe della criminalità organizzata. Cosa ci insegna la Puglia, Bari, o la Sicilia? Che alla mafia si resiste tutto assieme, a testa alta e schiena dritta”. “La Palestina ci sta mettendo davanti al futuro della mancanza di legalità. Il governo è corresponsabile di quello che sta succedendo. A dispetto di quello che hanno asserito giuristi, avvocati, portatori di un atto di diffida nei confronti del governo chiedendo la sospensione del memorandum di intesa, il governo persiste nel suo sostegno”. “È necessario un risveglio delle coscienze – ha concluso -Bisogna sostenere le azioni di ripristino della legalità anche passando dall’azione giudiziaria. Il genocidio è un crimine riconosciuto anche dall’Italia”.
“Le pare normale che la relazione di un esperto tecnico delle Nazioni Unite riceva le sanzioni più severe che siano mai state comminate ad un individuo che rappresenta le Nazioni Unite? E’ un’aberrazione”, ha poi detto Albanese a margine della cerimonia. “Avrebbe dovuto esserci un moto di reazione da parte di tutti gli Stati – ha aggiunto – Il fatto che l’Italia rimanga silente non deve ingannarvi, siamo indietro, siamo veramente il fanalino di coda di quello che resta della storia del secolo scorso”.