Barbagallo riconfermato segretario tra polemiche e defezioni
Il Pd siciliano celebra il congresso ma parte del partito si arrocca sull’Aventino. Non accenna a placarsi la polemica scoppiata nei mesi scorsi all’interno dei dem siciliani. Nonostante i dissidi interni e la presentazione di ricorsi, il congresso è andato avanti e sabato 21 giugno Anthony Barbagallo è stato riconfermato segretario del partito. Una riconferma che ha però riacceso i conflitti: era d’altronde proprio sull’elezione del segretario che si consumava lo scontro tra le varie componenti. E il conflitto siculo adesso promette un riverbero nazionale: la spaccatura si sta infatti consumando tra rappresentanti delle aree Schlein e Bonaccini.
Tutto ha avuto inizio lo scorso 27 gennaio, quando è stato votato il regolamento per celebrare il congresso e con questo il rinnovo dei vertici regionali del partito. Il voto ha sancito che il nuovo segretario dovesse essere votato solo dagli iscritti al partito e non con primarie aperte. Un esito che non ha avuto contestazioni fino a quando Antonello Cracolici ha ritirato la sua candidatura alla guida del Pd. A quel punto era rimasto solo il segretario uscente Anthony Barbagallo e da qui è scattata la levata di scudi di una parte dei dem che non hanno gradito la riconferma del segretario uscente, vicino a Schlein.
Sono partite denunce su una serie di brogli sul voto che a gennaio ha sancito le modalità di elezione del nuovo segretario. Una delle accuse mosse era che tra i votanti risultasse pure un morto: “Sono io quel morto, si è tratta solo di un caso di omonimia”, ha detto Marcello Corrao, 71 anni, vicepresidente dell’assemblea provinciale di Messina e segretario del circolo di Capo d’Orlando, intervenendo al congresso. Barbagallo, una volta rieletto segretario, ha provato a gettare acqua sul fuoco: “Ci sono diversi assenti, c’è una parte del partito che ha deciso di non partecipare al congresso, noi la rispettiamo e continuiamo a tenere sia la porta aperta sia la mano tesa per la costruzione delle idee e della politica”.
A mancare all’appello, infatti, c’erano 8 deputati regionali del Pd più un eurodeputato. Così che il dietro le quinte del congresso siciliano restituisce un Pd che nell’isola è nel pieno di una guerriglia interna: “Non saranno né la convocazione dell’assemblea, né la proclamazione di un segretario dimezzato a mettere la polvere sotto il tappeto o, peggio ancora, a cancellare le forzature e le illegittimità del congresso regionale”, così si esprimono in una nota i rappresentanti siciliani delle aree Energia popolare e Left wing del Pd. Il maggiore rimprovero al segretario è di avere chiuso il congresso senza aspettare l’esito dei ricorsi: “Barbagallo, ancora una volta, non ha avuto nemmeno rispetto della commissione nazionale di garanzia, che proprio in questi giorni si sta occupando dei ricorsi sul congresso siciliano e fra qualche settimana si pronuncerà definitivamente. Si poteva attendere l’esito dei ricorsi prima di fare quest’ennesima forzatura che espone ancora una volta il partito. Se Barbagallo pensa che le questioni politiche del partito siciliano si possano risolvere offrendo, come ha sempre fatto, qualche posto negli organismi si sbaglia di grosso”.
Un partito decimato che va dritto per la sua strada, secondo Antonio Rubino, siciliano e componente della direzione nazionale: “Prima assemblea con la metà stentata degli aventi diritto dove già manca più di mezzo partito in termini di rappresentanza: ma cosa serve al partito nazionale, rappresentato in quella assise da Peppe Provenzano, a capire che va fermata questa follia?”. Non è d’accordo Sergio Lima, anche lui siciliano e componente della direzione nazionale: “Questo congresso serviva a rilanciare il Pd e soprattutto a mettere in condizione il partito democratico di affrontare i temi della Sicilia, è stato partecipato e ha avuto un esito incontrovertibile”. Ma le porte restano aperte: “Mi auguro che chi ha, secondo me sbagliando, – sottolinea Lima – deciso di disertare tutta la fase congressuale possa ritornare a discutere insieme a tutti noi delle questioni che affliggono la nostra isola. Per quel che riguarda i ricorsi, c’è una commissione di garanzia che darà il suo parere, finora il congresso è andato avanti anche grazie all’invio di un commissario nazionale, ovvero Nico Stumpo”.
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