Banche centrali, dazi e consumi: il mercato si muove tra attese e incertezze
Taglio dei tassi BCE in vista, ma il rallentamento economico e i segnali contrastanti dai mercati globali rendono il contesto più complesso
Maggio si chiude con una raffica di notizie economiche e finanziarie che confermano un contesto globale in continua evoluzione, tra decisioni delle banche centrali, dati macroeconomici contrastanti e nuove tensioni politiche.
In Europa, l’attenzione è tutta rivolta alla prossima riunione della Banca Centrale Europea, prevista per il 5 giugno: secondo un sondaggio Reuters, la BCE dovrebbe tagliare di 25 punti base il tasso sui depositi, portandolo al 2%. Tuttavia, oltre il 70% degli analisti prevede una pausa nei tagli già a luglio, complici i segnali di inflazione ancora elevata nei servizi e le pressioni sottostanti che rendono prematura una politica troppo espansiva.
Sul piano economico, i dati europei restano disomogenei. La Germania ha registrato un calo delle vendite al dettaglio dell’1,1% in aprile e un aumento della disoccupazione oltre le attese. In Italia, il fatturato dell’industria è in calo su base mensile a marzo, ma si segnala un aumento della fiducia di imprese e consumatori a maggio, mentre l’export extra-UE registra un saldo positivo di +2,18 miliardi di euro. In controtendenza, la Spagna mostra una buona tenuta dei consumi, con vendite al dettaglio in crescita del 4%.
Negli Stati Uniti, il clima è dominato dalle incertezze politiche: l’ex presidente Donald Trump è tornato a parlare di nuovi dazi commerciali, alimentando timori su una possibile guerra commerciale e perfino sull’eventualità di un default tecnico del debito. Tuttavia, una recente sentenza ha annullato parte dei dazi imposti, portando a un temporaneo sollievo nei mercati.
I dati macro americani mostrano un calo delle vendite di beni durevoli del 6,3%, mentre la crescita del PIL nel primo trimestre è risultata leggermente migliore delle attese. Sul fronte istituzionale, Powell ha ribadito che la politica monetaria della Fed resta data-dependent, e quindi sensibile ai prossimi dati sull’inflazione, come il PCE core in arrivo.
A livello di mercati finanziari, ecco una panoramica aggiornata al 30 maggio:
Indice/Asset | Ultimo Valore | Variazione Giornaliera | Variazione da Inizio Anno (YTD) |
---|---|---|---|
MSCI World | 3.845,7 | -0,60% | +4,67% |
S&P 500 | 5.888,55 | -0,56% | +0,66% |
Nasdaq 100 | 21.318,17 | -0,45% | +1,76% |
Euro Stoxx 50 | 5.378,39 | -0,68% | +12,53% |
FTSE MIB | 40.127,75 | +0,01% | +21,08% |
Treasury USA 10Y | 4,47% | +3,93 pb | -10,37 pb |
Bund tedesco 10Y | 2,55% | +1,20 pb | +18,20 pb |
BTP Italia 10Y | 3,54% | +0,80 pb | +1,70 pb |
Oro | 3.289,31 $/oz | -0,31% | +25,36% |
Petrolio (Brent) | 62,54 $/barile | +1,51% | -13,82% |
EUR/USD | 1,13 | -0,32% | +9,08% |
L’oro continua a rappresentare una copertura importante contro l’incertezza, con un rialzo YTD del +25,36%, mentre il petrolio resta sotto pressione per via delle attese sull’offerta Opec+ e segna un calo di quasi il 14% da inizio anno.
Infine, anche il Bitcoin ha vissuto giornate altalenanti, scendendo temporaneamente sotto i 106.000 dollari per poi risalire in area 107.650, ma con una volatilità che riflette bene l’incertezza legata al contesto geopolitico.
In uno scenario così articolato, tra segnali misti e decisioni cruciali attese a breve, resta fondamentale mantenere un approccio bilanciato e flessibile, aggiornando costantemente la strategia di investimento ma senza farsi guidare dalle emozioni del breve periodo.
Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario autonomo, www.pazzagliapartners.it