Bagnini, è allarme rosso ma gli operatori non cedono: «Se serve facciamo noi»
ANCONA Il grande caldo è arrivato: l’estate è alle porte. Ma gli interrogativi, più del passato, sono dietro l’angolo. L’emergenza bagnini – sempre meno la domanda, in particolare da parte dei giovani – rischia di amplificarsi con la normativa per il 2025 che prevede l’obbligo di salvamento già dal 17 maggio e in misura rafforzata, seppur con alcuni scaglioni tra alta e bassa stagione. Regione e Capitaneria di Porto hanno già provveduto a informare operatori, gestori di stabilimenti balneari e associazioni di categoria. Tuttavia, i dubbi rimangono.
Il primo, quello più importante: in bassa stagione (maggio e settembre i giovani vanno a scuola) i ragazzi vanno ancora a scuola. Tradotto: i principali possessori del brevetto di salvamento (giovani, appunto) sono tagliati fuori. Almeno inizialmente. Per il resto regole chiare, in bassa stagione (17 maggio-6 giugno e dal 9 al 21 settembre) dal lunedì al venerdì servirà un bagnino ogni 300 metri. Sabato e domenica, invece, ogni 150 metri. In alta stagione, 7 giugno-8 settembre dal lunedì alla domenica un bagnino ogni 150 metri. Orario di lavoro invariato e compreso tra le 10 e le 18.
«Pronti a scendere in campo»
Claudio Cerusico, baluardo della spiaggia del Passetto e titolare dello stabilimento il Valentino, ragiona in modo pragmatico: «Quando ci sono le difficoltà siamo pronti a scendere in campo. Se non arrivano indicazioni, data la situazione, utilizzerò il mio brevetto e mi ci metto io. Oggi cercare i giovani per il salvamento è diventata un’impresa, una volta non avevamo questo tipo di problemi al di là del periodo». Stesso pensiero di Luca Paolillo, presidente dell’Associazione Bagnini Riviera del Conero Sirolo e Numana: « Qualcuno aprirà e si organizzerà autonomamente, magari con i brevetti propri. Altri aspetteranno. Diciamo che una settimana in più, il 26 maggio, potrebbe dare un respiro in più ma la sostanza cambierebbe di poco. Perchè queste difficoltà? Sicuramente il periodo per via delle scuole ma dobbiamo anche dire che prendere un brevetto non è facile. Serve tanta buona volontà e i giovani, più delle volte, non dimostrano di averla». C’è poi il problema delle licenze straniere come spiega Paolillo: «I brevetti conseguiti all’estero, ad esempio in Spagna o in altri paesi, non sono ancora stati convertiti dalla Fin Marche. Questo è un problema perchè taglia fuori anche chi sceglie di fare la stagione in Italia. Almeno su questo aspetto si potrebbe fare di più per velocizzare la burocrazia».
«Tra poco li scegliamo noi»
Paolo Bonetti, totem di Spiaggia Bonetti ma volto simbolo dell’intera Baia di Portonovo, affronta il problema in modo frontale: «Non abbiamo altra scelta, dobbiamo organizzarci e ottemperare alla normativa. Se le cooperative non ci trovano i bagnini abbiamo una sola strada da percorrere: li scegliamo noi. Sono già arrivati i curriculum, finirà che procederemo autonomamente». Più pessimista Gianfranco Cirulli, presidente del consorzio dei balneari di Palombina e titolare del Playa Solero: «Partire il 17 maggio, seppur con normativa attenuata, non cancella il problema. I giovani in quel periodo studiano, persino gli universitari hanno dei problemi. Non possiamo pensare di lavorare solo nei weekend, serve una soluzione. Da parte nostra abbiamo fatto più incontri in Regione e con la Capitaneria ma purtroppo gli sviluppi sono questi. Cosa chiediamo? Di bilanciare le regole, trovare un compromesso che possa consentire a tutti di aprire nelle condizioni idonee. Parliamo pur sempre di lavoro».