Autovelox, il Codacons contro i Comuni: “Sono un tesoretto?”
“È gravissimo che in Italia non esista un censimento degli autovelox installati lungo le strade”. Lo afferma il Codacons, commentando l’emendamento della Lega per obbligare i Comuni a indicare il numero di apparecchi presenti sul territorio. Il ritardo delle amministrazioni locali nella comunicazione dei dati al Mit sta portando a conseguenze pesanti, perché il ministero in assenza di numeri ufficiali ha dovuto ritirare e rimandare il famoso decreto sull’omologazione degli autovelox, col risultato che le multe stradali elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati vengono sistematicamente annullate da prefetti e giudici di pace, spiega il Codacons.
“Ci chiediamo se i Comuni non sappiano effettivamente quanti autovelox siano installati sul territorio, o se i ritardi nella comunicazione dei dati siano in qualche modo legati al tesoretto garantito dagli autovelox e messo a rischio dall’atteso decreto del Mit”. Proprio nei giorni scorsi in commissione del consiglio regionale c’era stata un’accesa discussione tra il consigliere regionale Fabio Romito e il sindaco di Sammichele Lorenzo Netti. Il consigliere della Lega aveva sottolineato come il Comune dell’area metropolitana di Bari abbia incassato circa un milione e trecento mila euro nell’ultimo anno, molto più di altri centri che pure registrano proventi dalle sanzioni che viaggiano tra i 100 e i 200mila euro.