Umbria

Auto “premium” in garanzia bloccata in officina da quattro mesi tra computer bloccato e finestrini che si aprono da soli


Un’auto di lusso, nuova, appena uscita dal concessionario, si trasforma in un “fermacarte di design” e sparisce nei meandri di un’officina autorizzata per oltre quattro mesi. È la vicenda paradossale, ma non isolata, che sta vivendo un consumatore umbro e che ha spinto l’Unione nazionale consumatori Umbria a intervenire pubblicamente, denunciando una situazione “inaccettabile per un marchio che si definisce premium”.

La storia

Tutto ha inizio nel luglio 2023, quando l’uomo acquista un’auto elegante e tecnologica, da un concessionario della provincia di Perugia. L’entusiasmo, però, dura poco. Fin dai primi mesi, il veicolo inizia a mostrare gravi e ricorrenti difetti: l’immenso schermo del computer di bordo si blocca, i comandi vocali rispondono esclusivamente in una lingua straniera e i finestrini si aprono e chiudono in modo capriccioso.

Un primo tentativo di riparazione in garanzia si risolve in un semplice reset elettronico, una soluzione tampone che si rivela inefficace. I problemi, infatti, non tardano a ripresentarsi, aggravandosi fino al punto di rendere l’auto di fatto inutilizzabile.

Il calvario

L’inizio del calvario è a giugno 2025. L’auto viene portata in officina per una riparazione in garanzia che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto risolvere definitivamente i guasti. Da quel giorno, però, per il proprietario non ha saputo più nulla: da oltre 120 giorni non ha ricevuto comunicazioni ufficiali, una data certa di riconsegna o spiegazioni dettagliate. L’unica motivazione fornita dalla concessionaria sarebbe la “mancata disponibilità del pezzo di ricambio”, una giustificazione che appare sempre meno credibile in un’Europa interconnessa e dopo un’attesa così lunga.

Per il consumatore, intanto, c’è un doppio danno: economico, poiché è costretto a pagare assicurazione e bollo per un bene che non può usare, e personale, per la frustrazione di sentirsi abbandonato.

I Consumatori

“Un marchio premium non può permettersi di lasciare un cliente senza auto per mesi, senza risposte e senza alternative – dichiara l’avvocato Damiano Marinelli, presidente dell’Unione nazionale consumatori Umbria, che ha preso in carico il caso – Un’auto in garanzia non può trasformarsi in una beffa senza fine. Stiamo predisponendo tutte le azioni necessarie per tutelare il nostro associato e per fare chiarezza su una vicenda che solleva dubbi profondi sulla reale tutela dei consumatori nel settore automotive”.

Questa storia, però, non è un episodio isolato, confermando di aver ricevuto, negli ultimi tempi, numerose segnalazioni analoghe, che dipingono un quadro preoccupante di ritardi “biblici” nelle riparazioni in garanzia e di una comunicazione opaca, se non del tutto assente, verso i clienti.

Cosa fare se l’auto resta bloccata in officina?

L’Unione nazionale consumatori Umbria fornisce alcuni consigli pratici per chi si trovasse in una situazione simile:

  1. Documentare tutto: alla consegna, farsi rilasciare una ricevuta con data e motivo della riparazione.
  2. Pretendere comunicazioni scritte: richiedere aggiornamenti via email, PEC o raccomandata sullo stato dei lavori e sui tempi stimati.
  3. Conoscere i propri diritti: se la riparazione in garanzia supera i 30 giorni, si ha diritto a chiedere un’auto sostitutiva o un indennizzo per il mancato utilizzo.
  4. Agire in via legale: in caso di silenzio o ritardi ingiustificati, è possibile inviare una diffida formale e attivare le procedure di conciliazione.
  5. Chiedere aiuto: rivolgersi alle associazioni dei consumatori. L’UNC Umbria è attiva con sportelli sul territorio e online (www.consumatoriumbria.it – info@consumatoriumbria.it).


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