Auto dei cacciatori sulle mulattiere, la polemica: no del Cai e del sindaco di Asiago – Cronaca
TRENTO – Continuano le proteste in Veneto contro il progetto di legge 189 che apre ai cacciatori la possibilità di percorrere con i mezzi a motore le strade forestali e sentieri/mulattiere.
La norma, che attualmente è in discussione nel consiglio regionale veneziano con un confronto fatto anche a raffiche di emendamenti della minoranza di centrosinistra, ha scatenato le critiche e c’è anche una petizione.
Critiche non solo dal mondo ecologista e dei rappresentanti dei Verdi, ma ha trovato pure l’opposizione del Club alpino italiano, sia a livello locale sia per quanto riguarda il Cai nazionale. Quest’ultimo, ha scritto: «La proposta va contro i nostri principi di tutela del territorio, degli ecosistemi e della biodiversità, principi sanciti dal nuovo articolo 9 della Costituzione.
I mezzi fuoristrada creano un danno ambientale nei territori montani e il Veneto rischia un passo falso consentendone la circolazione. I sentieri sono infrastrutture utili alla mobilità dolce, asset portante della nuova economia dei territori montani e delle aree interne.
Inizia l’esame degli emendamenti e si spera in un’inversione e un aggiustamento del disegno di legge iniziale, vista la vasta platea che si sta opponendo».
Un fermo no è arrivato anche dal sindaco di Asiago, Roberto Rigoni Stern, che, richiamandosi sia a questioni di sicurezza sia alla tutela dell’ambiente e del turismo sostenibile a piedi o in bici, ha annunciato un’opposizione a tutto campo contro il progetto di legge.
«Se passerà in consiglio regionale cercherò di attuare ogni ostacolo all’incursione di fuoristrada su sentieri e mulattiere del nostro territorio perché, a differenza di tante altre zone di montagna, a causa della Grande Guerra l’Altopiano è ricco di strade bianche, oggi interdette ai mezzi motorizzati, che conducono fino a quasi le cime più alte.
Ci sono già tanti percorsi accessibili ai mezzi, di appassionati e di cacciatori, aprirne altri mi sembra davvero eccessivo», ha dichiarato il primo cittadino, come riporta oggi il Giornale di Vicenza.
Andrea Zanoni e Renzo Masolo, consiglieri regionali di Europa Verde parlano di «una minaccia senza precedenti per il patrimonio montano». I due politici sottolineano, inoltre, come ancora una volta ci si trova di fronte a iniziative legislative che mostrano «una disparità di trattamento», considerato che «per i mezzi di lavoratori agricoli, manutentori di impianti e operatori sanitari è mantenuto l’obbligo dell’imposta per il contrassegno che invece sarebbe gratuita per i cacciatori».