Audun Gronvold morto colpito da un fulmine nella sua baita: fu bronzo nello ski cross ai Giochi 2010
Su Instagram si definiva “ex atleta di sci alpino e ski cross, vincitore di una medaglia olimpica. Padre di tre figli e di un setter inglese. Commentatore per TV2”. Aveva un passato importante e si era costruito un bel presente. Ma il massimo degli imprevisti ha troncato la vita di Audun Gronvold, morto all’età di 49 anni nell’ambiente familiare della sua baita: a colpirlo un fulmine che non gli ha dato scampo. Per la Norvegia un lutto che colpisce un campione molto conosciuto, passato dalla nazionale di sci alpino in cui è stato compagno di squadra dei divi di Lasse Kjus e Kjetil Andrè Aamodt, fino alla nuova carriera nei toboga dello ski cross in cui vinse il bronzo alle Olimpiadi di Vancouver 2010.
La moglie: “Ti porteremo nel cuore”
A dare la notizia la moglie Kristin Tandberg Haugsja, che ha dato il permesso alla tv nazionale Nrk di riprodurre il suo commovente post: “Audun, mio grande amore e mio migliore amico da vent’anni… oggi ci hai lasciato. Ciò che è iniziato con una splendida vacanza estiva si è concluso sabato scorso con un fulmine che ti ha colpito mentre eravamo nella nostra baita. Nonostante le cure immediate e il trasporto in ospedale, sei morto ieri sera per le ferite riportate. Sanna, Selma, William e io ti porteremo nel cuore. La tua perdita è enorme”.
Il podio in discesa a Sierra Nevada
Groenvold era il tipico prodotto della cultura sportiva norvegese, che costruisce atleti in grado di eccellere in varie discipline. Il suo primo approdo è stato lo sci alpino, in in un team in cui i leader si chiamavano appunto Kjus e Aamodt. Ma a 23 anni la grande sorpresa fu lui nella discesa di Sierra Nevada, il 10 marzo 1999, un anno dopo il ritiro di Alberto Tomba: Groenvold si piazzò terzo davanti a Aamodt, primo e unico podio della carriera nella gara vinta da Kjus davanti all’americano Chad Fleischer. Kristian Ghedina quel giorno finì 23°. Groenvold vinse due volte i campionati nazionali norvegesi nel 2003 e nel 2004, ma in quella stessa stagione decise di dedicarsi a un nuovo sport. Lo ski cross, specialità olimpica in cui si gareggia corpo a corpo con altre tre atleti in una pista piena di salti e curvoni. E proprio in questa disciplina riuscì non solo a vincere tre gare di Coppa e conquistare il bronzo iridato a Ruka nel 2005, ma anche ad arrivare alle Olimpiadi: all’edizione canadese di Vancouver 2010 in cui si piazzò terzo riportando a casa la medaglia di bronzo. Dopo il ritiro, oltre a costruire la sua famiglia con tre figli e diventare allenatore della squadra di ski cross, Gronvold è rimasto amico di Aamodt, senza dimenticare le comuni radici sportive: infatti i due hanno giocato per quindici anni a hockey su ghiaccio, nella squadra della lega over 35 Lamberseter Flyers. “Lui praticava tanti sport, era uno degli atleti più veloci e agili, fisicamente un mostro quando è entrato in nazionale” ricorda il campione di sci alpino più titolato alle Olimpiadi con otto medaglie. “Era anche molto divertente: anche se non era un portiere e non doveva essere lì, un giorno di maggio si presentò all’improvviso in tenuta da portiere da hockey solo per farci ridere”.
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