Audi A6 Avant, la prova de Il Fatto.it – Eleganza, più disinvoltura e tecnologia. La formula che convince – FOTO
L’idea dell’eleganza può cambiare, la disinvoltura che ha trovato Audi nel viaggiare e assieme ospitare molti bagagli e anche divertire, quella resta una formula che il tempo si sta dimostrando poco capace di battere. Si chiama Avant, e sono casomai le generazioni di modelli che si susseguono ad aggiungere tecnologia, e addirittura filosofia nell’affinare quel che c’è e non può mancare. Nuova Audi A6 Avant arriva sul mercato con prezzi a partire da 69.350 euro.
Non a caso succede puntando su l’evoluzione raffinata e mild hybrid del motore 2.0 TDi a gasolio da 204 Cv di potenza. Non esistono mode se c’è questo modello a a fare le regole. Stile inimitabile, ancora una volta, che in 499 cm di lunghezza estende ancora l’immagine forte di una carrozzeria che funziona per lo spazio che offre a bordo, per il look che trasmette e perfino per l’aerodinamicità che porta. Mai una A6 Avant è stata altrettanto efficiente e curata nei dettagli, come la presa d’aria anteriore ad azionamento elettrico che si apre solo quando c’è bisogno di maggior raffreddamento. O come i fari Digital Matrix che illuminano la corsia di marcia adattandosi ai cambi di traiettoria.
Andando più a fondo però si rintraccia ancora meglio il metodo Audi nel gestire i cambiamenti, cioè far convergere le tecnologie trasformandole in un nuovo standard più alto. Casomai, in silenzio. A6 Avant condivide molti componenti con la gemella diversa ed elettrica A6 e-tron Avant, cioè tutta l’infrastruttura digitale poggi solo su cinque unità di calcolo centrali. Gestiscono ogni funzione, dai sistemi di controllo della trazione al sofisticatissimo Digital Stage, quel palcoscenico letteralmente costruito sul cruscotto che abbina uno schermo 11,9’’ dietro il volante al display centrale da 14,5’’ e ancora un terzo schermo da 10,9’’ davanti al passeggero.
Attraverso i comandi vocali si interroga l’intelligenza artificiale di ChatGPT, si sceglie la modalità di guida e si regolano perfino gli ammortizzatori pneumatici, optional come le ruote posteriori sterzanti destinate alle Avant a trazione integrale quattro. Altro classico assoluto Audi, a disposizione della variante V6 3.0 TFSI da 367 Cv a benzina ma soprattutto della 2.0 TDI a gasolio. Ancora lei, veloce nel prendersi il meglio dal funzionamento impeccabile del cambio S tronic a doppia frizione, nel mettere a segno una gran ripresa anche in salita, nel dare reattività ad una vettura che fa dimenticare gli oltre 20 quintali di peso.
Audi A6 2.0 TDI Avant quattro scrive traiettorie senza sbavature, non ha il minimo cenno ad allargare con il muso nelle curve, tiene linee strette o strettissime entrando nei tornanti e ne esce pulita su binari comodi. Difficile immaginare che dietro un posto guida avvolgente e ad un carattere anche appassionate ci sia una vettura così lunga, a suo modo impegnativa nell’offrire tanto spazio a bordo e un bagaglio da 466 litri. Ed è diesel, con consumi medi dichiarati per 5,1 litri ogni 100 km che raramente superano i 7,5 litri ad andatura autostradale. Si chiama Avant. Questa eleganza non c’era motivo di cambiarla.
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