Veneto

Atto di indirizzo Zto, Balbi: “Tutela territorio, evitata speculazione”

Cristina Balbi col dirigente dsi settore: presentazione dell'atto di indirizzo che individua le zone territoriali omogenee (Zto)
Cristina Balbi col dirigente dsi settore: presentazione dell’atto di indirizzo che individua le zone territoriali omogenee (Zto)

La giunta comunale di Vicenza ha dato il via libera all’atto di indirizzo che individua le zone territoriali omogenee (Zto) destinate alla ricollocazione di manufatti o infrastrutture oggi situati in aree a rischio idrogeologico elevato (P3) o molto elevato (P4). Una decisione che ora passerà al vaglio del Consiglio comunale e che punta a coniugare la sicurezza idraulica con la salvaguardia del paesaggio e del consumo di suolo.

L’atto nasce in applicazione dell’articolo 9 della legge regionale 14/2019, che prevede la possibilità di demolire e ricostruire edifici in aree più sicure. «L’obiettivo – spiega l’assessore al territorio Cristina Balbi – è duplice: consentire alle famiglie che vivono in zone a rischio di trasferire le proprie abitazioni in contesti sicuri, ma allo stesso tempo evitare che queste operazioni si trasformino in occasioni di speculazione edilizia. Vogliamo tutelare la campagna e il paesaggio agrario, impedendo la dispersione edilizia e un utilizzo eccessivo delle premialità volumetriche concesse dalla legge regionale».

Per questo la giunta ha fissato precisi criteri di ricollocazione: gli edifici ricostruiti dovranno sorgere entro 30 metri da una strada pubblica e non oltre i 30 metri dall’edificato esistente, limitando così il rischio di nuovi insediamenti isolati. Sul piano volumetrico, è stato stabilito che i manufatti spostati potranno beneficiare di un incremento del 100% per i primi 100 metri cubi e di un ulteriore 20% sulla volumetria restante.

La logica, sottolinea Balbi, è chiara: «Si tratta di un provvedimento che vuole mettere in sicurezza chi vive in aree soggette a esondazioni o frane, ma al tempo stesso garantire una pianificazione ordinata, senza consumo incontrollato di suolo. In questo modo concilieremo la prevenzione del rischio con la tutela del territorio».

Un passaggio tecnico, quello dell’atto di indirizzo che individua le zone territoriali omogenee (Zto), ma cruciale, che pone le basi per risolvere situazioni delicate legate all’edilizia in zone a rischio idraulico e che apre la strada a un equilibrio tra sicurezza, sviluppo e paesaggio.


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