Attenti al lupo, paura al cimitero di Fano. Il Comune: «Pericolo immondizia, non lasciate l’organico in giro: sono affamati»
FANO Non è dato sapere se si tratti ancora del giovane maschio che scorrazzò per mesi, tra l’anno scorso e gli ultimi mesi, al punto da far credere che gli esemplari in giro fossero più di uno, di sicuro sono ormai numerosi gli avvistamenti di un lupo nei pressi del cimitero urbano.
La gestione
E’ stato velocemente ribattezzato “il lupo della Paleotta” e la sua presenza reiterata ha indotto il Comune, nel prendere atto che le segnalazioni sono pertinenti a quel «corridoio ecologico» già battuto in passato, ad intraprendere «controlli mirati sulla corretta gestione della raccolta differenziata e sulla rimozione delle possibili fonti attrattive, come scarti organici e rifiuti non conferiti correttamente».
Parallelamente coinvolti «Regione, Cras e Carabinieri Forestali per un coordinamento puntuale», muovendo dal doppio dato «che i Comuni non hanno competenza diretta sulla gestione della fauna selvatica e il lupo è specie particolarmente protetta», ma anche dalla costatazione che «al momento le segnalazioni riguardano un solo esemplare e non risultano comportamenti aggressivi verso le persone».
Nondimeno nella stessa nota vengono raccomandate alcune pratiche suggerite anche dal buon senso, come quella di evitare «di alimentare e avvicinare il lupo e di lasciare cibo all’esterno delle abitazioni». Unica eccezione quella rappresentata «dal sostentamento delle colonie feline da parte dei referenti ufficiali, invitati a segnalare all’Ufficio Ecologia Urbana eventuali consumi anomali di crocchette, sparizioni di gatti o il rinvenimento di resti riconducibili a predazioni». Altro consiglio irrinunciabile quello di «condurre sempre i cani al guinzaglio di una lunghezza massima un metro e mezzo, quando ci si trova in aree esterne, e di tenere cani di piccola taglia e gatti in casa dal tramonto all’alba». Va da sé che occorre anche «conferire correttamente i rifiuti, rispettando i giorni di raccolta».
Le fototrappole
Per prevenire complicazioni «la collaborazione dei cittadini è fondamentale» sottolinea l’assessora con delega alla Tutela degli animali Maghernino, che nel marzo scorso, affiancata dai delegati dei partner istituzionali e scientifici, aveva potuto tracciare l’identikit di quel lupo ancora in giovane età immortalato in dieci occasioni nell’arco dei due mesi del monitoraggio dalle quattro fototrappole installate in punti strategici, come canale Albani, ferrovia Fano-Urbino e rotatoria di via Fermi, e i cui tratti somatici non avevano lasciato dubbi sulla circostanza che tutte le segnalazioni del periodo fossero riconducibili a quel “lupo solitario”.




