Attentato al giornalista Ranucci, solidarietà dal Cdr di Citynews e dall’ordine dei giornalisti d’Abruzzo

Il Comitato di redazione dei giornalisti di Citynews esprime la più profonda solidarietà a Sigfrido Ranucci, vittima di un vile attentato nella tarda serata di giovedì 16 ottobre. Ranucci è stato preso di mira per il lavoro che, da anni, svolge con la redazione di Report, il principale programma d’inchiesta del panorama televisivo italiano. L’attacco alla sua persona rappresenta un attacco a tutto il giornalismo libero del Paese. La libertà e la sicurezza di chi opera nel settore dell’informazione sono indici della salute della democrazia. Se ciò risponde al vero, a guardare bene gli episodi accaduti negli ultimi anni, lo stato democratico in Italia non sembra godere di buona salute.
Al netto dei retorici messaggi di solidarietà e sdegno pronunciati dalla classe politica tutta, spesso la principale accusatrice del lavoro della stampa, auspichiamo che vengano svelati al più presto gli artefici e i mandanti dell’attentato a Ranucci e che venga fatta luce sulle motivazioni di un attacco che riporta la nostra mente a giorni bui degli nani ’80 e ’90 di questo Paese.
I giornalisti sono sempre più spesso vittime di aggressioni, più o meno gravi. Se in passato era solo la malavita (spicciola o organizzata) a minacciarli, oggi si registrano episodi intimidatori anche di origine diversa. Il linguaggio d’odio utilizzato da parte della classe politica, così come la violenza mostrata da alcune piazze in protesta verso cronisti impegnati nel loro lavoro contribuiscono a un clima pesante, che mina la libertà di stampa.
Solidarietà al conduttore di Report è stata espressa anche dall’ordine dei giornalisti d’Abruzzo.
“La bomba che nella notte ha distrutto le auto del conduttore di Report e di sua figlia – si legge in una nota – è un attacco diretto non solo a lui, ma anche al giornalismo d’inchiesta, alla libertà di informazione e al diritto dei cittadini ad essere informati. Dopo gli insulti, le campagne diffamatorie e le aggressioni in piazza nei confronti di cronisti impegnati a svolgere il loro lavoro, ora c’è chi alza il tiro e fa esplodere una bomba nel tentativo di condizionare e imbavagliare chi ogni giorno, con grande impegno civile e professionale, esercita un mestiere indispensabile per la democrazia. La libertà di stampa va difesa contro ogni aggressione ed è necessario garantire a Ranucci il diritto di poter svolgere il suo lavoro in totale sicurezza”.
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