Liguria

Attentato a Ranucci, Salis: “Giornalisti lasciati soli ma la stampa non deve compiacere il potere, lo deve disturbare”


Genova. “Dobbiamo difendere i giornalisti perché garantiscono a noi di vivere in uno stato di diritto dove anche la nostra libertà è tutelata. Chiunque eserciti un ruolo e abbia un potere amministrativo deve difendere la libertà di stampa. Perché non sai mai quando sarà il momento che questa libertà serva anche a te”, la sindaca di Genova Silvia Salis è intervenuta in consiglio comunale in merito a un documento di solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci, dopo l’attentato incendiario di alcuni giorni fa.

Nella seduta di oggi il tema è stato portato da un articolo 55 a firma di Simohamed Kaabour, consigliere del Pd. Solidarietà al giornalista d’inchiesta è stata espressa da tutti i gruppi, sia di maggioranza sia di opposizione, ma non sono mancate polemiche sulle parti politiche a cui Ranucci sarebbe più o meno inviso e accuse reciproche sull’alimentazione di un clima di odio e intolleranza.

La sindaca, parlando di Ranucci, ha esteso il discorso alla libertà di informazione: “Chi difende la verità deve avere coraggio ma è lasciato sempre più solo – ha detto Salis – oggi la stampa è lasciata sola di fronte a un mondo dove tutti possiamo comunicare dal nostro profilo e pensiamo che quella sia la verità, che quello sia un dato di fatto, che sia fondato e non esiste più un contraddittorio, non esiste più un controllo, vale tutto. In questo senso il mestiere del giornalista è sempre più difficile”.

Salis ha fatto un riferimento anche alla battaglia portata avanti negli ultimi giorni dai giornalisti del Sole24Ore: “Avrete visto che si sono lamentati della situazione nella quale lavorano, e non vado oltre perché non voglio entrare in polemiche, ma parlare della libertà di stampa come di un pilastro della nostra democrazia, al apri dell’indipendenza della magistratura, è dire che la stampa non deve compiacere il potere, lo deve disturbare. E se il potere non accetta di essere disturbato e inizia a decidere chi può intervistarlo e con chi può parlare, lì è in crisi la libertà di stampa in questo Paese”.




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