Toscana

Attacco alle greggi nel Parco della Maremma: sbranate 28 pecore

Grosseto. Grazie a idrologie utopistiche non realizzabili, come la convivenza tra lupo e pecora, a progetti improponibili finanziati dall’Unione Europea, a leggi contorte che non risolvono il problema, in questo caos si trovano gli allevatori che subiscono ogni giorno le predazioni”.

A dirlo è la presidente del comitato Pastori d’Italia  Mirella Pastorelli, che ancora una volta denuncia: “Oggi, all’interno di quel mondo bucolico, considerato dagli animalisti il paradiso terrestre, dove ogni animale può vivere tranquillamente, non è stato così. L’azienda dei fratelli Salvatore e Paolo Serra, situata all’interno del Parco della Maremma, ha subito un attacco da un branco di lupi, una carneficina: 28 pecore sbranate, 7 ferite e 7 disperse, un cane disperso, un danno inqualificabile, che sta mettendo a repentaglio la tenuta dell’azienda. Una vergogna in un momento così incerto per le aziende che stanno rischiando di chiudere per leggi inique che colpiscono soprattutto chi produce con grande sudore”.

“Una volta la legge del più forte esisteva nella foresta, oggi esiste tra gli umani e colpisce soprattutto quelle persone che si dedicano con grande dedizione a produrre alimenti sani e genuini. I fratelli Serra, sgomenti per il danno subito, con grande dolore hanno recuperato le pecore morte per l’azienda e molte fuggite per lo spavento . Un grido d’allarme da chi si vede abbandonato , da chi dovrebbe avere a cuore le condizioni dei propri allevatori, l’Italia non può rimanere in silenzio dinanzi a certe carneficine. L’Italia deve essere più responsabile e proteggere gli allevatori, come succede nei Paesi comunitari, i quali abbattono annualmente i lupi in modo da avere una tenuta che non mette a rischio le attività pastorali. Basta con le continue false illusioni, come l’ultima uscita di Ispra che dichiara che in Toscana possono essere abbattuti 22 capi, mentre la Regione smentisce che non è possibile l’abbattimento, fin quando il lupo non sarà declassato e non sarà modificata la legge 157 – termina Pastorelli –. Il Ministro Pichetto Fratin risolva in tempi brevissimi questo dannoso problema senza stare alla finestra, per non voler scontentare chi ancora oggi considera il lupo animale intoccabile”.

Il commento del presidente del Parco della Maremma

“La recente predazione è un attacco grave e importante e siamo vicini agli allevatori e alle aziende che subiscono questo tipo di aggressioni che, chiaramente, hanno una rilevanza economica, ma anche psicologica rispetto ad un’attività che è sempre più difficile da portare avanti, per il prezzo del latte, per le condizioni internazionali, non ultimi i dazi imposti dagli Stati Uniti sui prodotti del Made in Italy, che andranno ad avere ripercussioni anche su quelli caseari. Abbiamo parlato con l’allevatore coinvolto in questo grave episodio e siamo pronti a realizzare altre recinzioni e ad approntare tutte le misure necessarie per scongiurare altre aggressioni”: Simone Rusci, presidente del Parco naturale della Maremma, commenta la recente notizia dell’attacco, che ha determinato al morte di 28 pecore, subito da un’azienda maremmana.

“All’interno del Parco – prosegue Rusci – sono istallate delle recinzioni e mettiamo in atto sistemi di supporto e monitoraggio, anche per le imprese che hanno aderito al progetto Difesattiva e che ricorrono all’impiego di cani da guardiania; inoltre lavoriamo a progetti di conoscenza del numero e del comportamento dei lupi presenti sul territorio: si tratta di azioni fondamentali, non solo per l’interesse scientifico, ma anche per la messa a punto di sistemi di difesa più adeguati e incisivi possibile per la salvaguardia delle aziende di allevamento. L’incremento della popolazione del lupo ci impone delle riflessioni, non tanto per le aree tutelate, come il Parco, dove, a fronte dei 9mila ettari di estensione, oltre 7mila sono dedicati completamente ad area naturale e quindi i conflitti legati alla compresenza tra lupi e attività umane sono più sfumati, ma è necessaria per zone dove ci sono attività economiche e umane e dove gli atteggiamenti ‘confidenti’ del lupo verso queste realtà devono imporci una riflessione necessaria per trovare soluzioni concrete.

È fondamentale che nella programmazione di nuove modalità di gestione della presenza di lupi, le decisioni non siano prese a seguito di episodi come questo, dove entra in gioco, oltre al danno economico, anche l’emotività, perché si tratta di programmi complessi da attuare, che devono essere supportati da un quadro conoscitivo e operativo molto serio. Non occorre agire come sceriffi, né dare il via a rappresaglie, ma utilizzare strumenti di gestione attuati in modo organico e con l’aiuto delle autorità scientifiche e venatorie. Ovviamente, il Parco della Maremma è pronto per mettere a disposizione della comunità scientifica i dati raccolti e le conoscenze acquisite e per sostenere il dibattito necessario alla messa punto di nuove strategie di gestione del problema”.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »