Salute

Astinenza: cosa succede dopo che hai spento l’ultima sigaretta?


Fumare è una vera dipendenza, al pari di quella per altre droghe: uscirne non è questione di avere o no buona volontà, e non riuscirci va messo in conto, perché corpo e mente si oppongono non poco all’abbandono della sigaretta. La nicotina genera un picco transitorio di endorfine nei circuiti cerebrali del piacere: basta perciò provarla una volta per essere a rischio di non poterne più fare a meno. La sostanza diventa un oggetto del desiderio fin da subito: proprio come accade con le droghe d’abuso, quando i livelli di nicotina nel sangue scendono il fumatore deve correre a farsene una “dose”, accendendo una nuova sigaretta.

Smettere non è però impossibile, conoscendo meglio il nemico e quel che ci succede quando il fumo diventa un bisogno irresistibile. Ecco 7 fasi di passaggio che il nostro corpo attraversa quando sta andando in astinenza da fumo.

La nicotina in circolo si riduce del 90% e torna la voglia di accendere una sigaretta; ci si sente irrequieti, stressati.

Dall’ultima sigaretta compare agitazione, ma anche tristezza; il desiderio fisico di nicotina è forte, può capitare di sentire formicolio a mani e piedi per la circolazione che torna normale mentre la glicemia tende a calare e aumenta la fame. Addormentarsi può essere difficile.

Non c’è più nicotina in circolo e il desiderio di fumare è fortissimo; ansia e irritabilità sono elevate, aumenta l’appetito.

Resta l’urgenza di fumare, possono aggiungersi ansia, depressione e mal di testa.

Il desiderio estremo di sigaretta può iniziare a calare, con episodi di voglia intensa che durano pochi minuti; l’ansia però cresce ed è possibile avere tosse e irritazione in gola; il mal di testa in genere passa.

Una settimana dopo l’ultima sigaretta il desiderio di fumare resta, ma in maniera meno intensa; occorre fare attenzione ai trigger, ovvero tutte le occasioni che fanno venir voglia di sigaretta.

Trascorse 2-4 settimane ci si sente poco energici ma pian piano ansia, depressione, tosse si risolvono, l’appetito torna normale e la “nebbia” nel cervello scompare.




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