Assi di forza, obiettivo 25 km entro giugno per salvare i finanziamenti
Genova. È una vera corsa contro il tempo quella per completare i quattro assi di forza del trasporto pubblico, progetto lanciato dalla prima giunta Bucci e finanziato ormai cinque anni fa. Nonostante i gravi ritardi, ora l’obiettivo è realizzare almeno 25 chilometri di tracciato su 96 complessivi per non perdere i finanziamenti Pnrr, che dopo varie rimodulazioni coprono oggi 399 milioni su un quadro economico di 498,8 milioni.
Ed è per questo che l’assessore alle Infrastrutture Massimo Ferrante sta cercando di accelerare il più possibile sui cantieri: “Noi abbiamo trovato l’opera al 5%, ora non faremo prigionieri”, avverte. Quindi avanti coi lavori ovunque possibile senza compromessi, e pazienza se si moltiplicheranno i disagi in città. “Il 30 ottobre andrò a Roma per una riunione col ministero e concordare questa modalità – spiega -. Se dovessimo perdere le risorse del Pnrr le conseguenze per l’ente sarebbero gravissime“. Tradotto: quei 400 milioni finirebbero a carico del Comune e sarebbe un’apocalisse per il bilancio già in difficoltà. L’accordo col Governo, invece, prevede il passaggio della parte restante ad altre fonti di finanziamento con scadenze meno stringenti.
In via Cantore si parte già a novembre
Dal punto di vista operativo, la novità è che i lavori in via Cantore partiranno prima del previsto: non più a inizio 2026, come aveva annunciato lo stesso Ferrante, ma già a novembre di quest’anno. In via XXV Aprile, invece, il cantiere che impegna la strada dalla scorsa estate dovrebbe smobilitare con qualche settimana di anticipo, all’inizio del prossimo mese. A inizio 2026, però, toccherà a via XX Settembre.
Oggi è in programma un vertice con gli assessori Massimo Ferrante (Infrastrutture), Emilio Robotti (Mobilità), Tiziana Beghin (Commercio), Arianna Viscogliosi (Polizia locale) e i presidenti dei municipi interessati, Simona Cosso (Centro Est) e Michele Colnaghi (Centro Ovest). “E partiremo subito con le assemblee pubbliche sul territorio“, aggiunge Ferrante.
Prossime tappe Levante e Ponente
In questa fase i lavori riguardano l’estensione o l’adeguamento della filovia e soprattutto la posa dei cavidotti sotterranei che garantiscono l’alimentazione della linea tramite le sottostazioni elettriche. Tutto ciò si traduce in scavi, corsie occupate e inevitabili disagi per la viabilità. In futuro la stessa sorte toccherà a via Buranello, tutta la litoranea fino a Sestri Ponente e buona parte di corso Europa.
L’infrastruttura è necessaria per la maggior parte degli assi: Centro (Marassi-Campi, ma il primo capolinea è ancora in discussione), Levante (Nervi-Principe) e Ponente (Voltri-Caricamento). Queste linee saranno servite da filobus – come quelli oggi inutilizzati nel deposito di Campi – in grado di marciare staccati dalla rete per il 50% del percorso, mentre sulla Valbisagno (Prato-Foce) saranno in funzione i bus flash charging che ricaricano le batterie in cinque punti prestabiliti.

I filobus Solaris fermi a Campi
Ma il pacchetto assi di forza, già tutto appaltato da anni, comprende anche le nuove rimesse Staglieno, Gavette e Guglielmetti (anche queste in forte ritardo), i lavori di sistemazione stradale per garantire percorsi riservati ai bus (ad esempio in piazza Tommaseo e nella stessa via Cantore), circa 300 nuove pensiline, i nuovi capolinea attrezzati, il sistema di semafori preferenziali sviluppato insieme a Leonardo.
Assi di forza, le incognite del progetto
Un insieme di opere che era stato presentato come rivoluzionario per il trasporto pubblico genovese e che, sul lungo termine, avrebbe dovuto dare un’importante boccata d’ossigeno ad Amt, grazie al rinnovo in blocco del parco mezzi (139 tra filobus e bus elettrici) e all’accorciamento delle linee collinari per abbattere i costi. Ad oggi, a parte i ritardi sulla tabella di marcia, ci sono ancora numerose incognite progettuali.
La prima riguarda la Valbisagno fino a Prato, oggetto del prossimo studio del Politecnico di Milano che potrebbe ridisegnare il tracciato della linea. La giunta di centrodestra, sulla scia dei malumori in municipio e confidando nella futuro realizzazione dello Skymetro, aveva stravolto il progetto originario per non creare problemi al traffico e ai parcheggi. La seconda coinvolge Marassi che, attraversata dalle proteste dei residenti, potrebbe perdere il capolinea dell’asse centrale, previsto in piazza Galileo Ferraris, anche se i comitati chiedono comunque corsie veloci per i bus. Nel frattempo non è ancora chiaro quale sarà la quota totale di corsie riservate e quindi la reale efficacia del sistema.